Un piano che piace ai mercati ma solleva molti dubbi, vediamolo nel dettaglio
Se sarà confermata la bozza che circola nel pomeriggio, che giudizio si può dare delle misure che sono state decise dai leader della Ue nel summit di Bruxelles? Ecco un memo piuttosto argomentato, redatto dal capo dei sale di una banca estera molto rispettato, che circola nelle sale operative.
1) Decisioni sulla Grecia.
- Predisposizione di nuovo programma di importo da precisare, volto a migliorare tramite tassi agevolati e estensione delle maturities la solvibilità del paese.
- Un "piano Marshall" di investimenti per stimolare la crescita.
- Ancora tre opzioni sul tavolo per ottnere partecipazione privata al bailout greco: buy back, voluntary rollover, bond swap.
- L’istituto sovranazionale potrà prestare alla Grecia con scadenza estesa da sette a 15 anni, e tasso abbassato al 3,5% circa.
- Possibilità di intervenire precauzionalmente, con certe condizioni.
- Possibilità di ricapitalizzare le banche indirettamente tramite loan ai governi, anche per i paesi non nel bailout programme.
- Possibilità di intervenire nel mercato secondario, subordinata ad approvazione ECB e unanime decisione degli stati membri.
Quanto emerge è ampiamente nella parte alta delle attese, in particolare sull’estensione delle funzioni dell'Efsf. Ciò indica che i leader e gli euroburocrati hanno colto forte e chiaro il messaggio inviatogli dai mercati negli ultimi 15 giorni.
Aspetti positivi.
a) Per la Grecia, l'abbinamento, a un nuovo pacchetto di finanziamento, di azioni volte a migliorare la solvibilità (tassi di interesse più bassi, che vale anche per Irlanda e Portogallo) e a supportare la crescita (piano Marshall)
b) Per l'Efsf, sulla carta si ottiene la massima flessibilità di utilizzo sperabile ex ante: acquisto di bond sul secondario e ricapitalizzazione delle banche, sul modello di quanto fece il tesoro Usa con la Tarp ai tempi della Lehman.
Punti interrogativi.
1) Basterà l’attuale capienza dell'Efsf (750 miliardi di euro, di cui 440 effettivi), che deve ancora essere ratificata dai parlamenti? No, se l'ombrello deve coprire anche Spagna e Italia, ricapitalizzare le banche, finanziare buyback etc. Un utilizzo allargato della capienza finirà per pesare sensibilmente sulle finanze pubbliche dei paesi attraverso le garanzie date. Dalla bozza risalta poi l'intenzione di sottoporre in particolare le nuove funzioni attribuite all'Efsf a condizioni, approvazioni della Bce e unanimità degli stati membri: il tutto potrebbe ulteriormente complicare le cose. Quanto emerso è ancora una dichiarazione di intenti, da definire, regolare, approvare e realizzare. Con passaggi parlamentari insidiosi. E poi, quanto ci metterà l'Efsf per essere in grado di acquistare effettivamente bond sul mercato? La Banca centrale europea può sostituirsi nel breve alla bisogna, ma non ci sono accenni al fatto che riprenda l'SMP (securities market program, riacquisto di bond sul mercato) al momento.
2) Come ammesso da alcuni leader, questa soluzione facilmente condurrà a un default pilotato e selettivo per la Grecia. Se poi, come si vocifera, la Bce accettasse in garanzia anche bond greci selettivamente oggetto di default, questo aiuterebbe le banche greche, ma un downgrade del rating a livello di default farà emergere gran parte delle perdite, laddove ancora nascoste, infliggendo stress al sistema. Solo le banche greche hanno 50 miliardi di titoli di stato greci in portafoglio a fronte di una loro capitalizzazione totale inferiore a 10 miliardi. Solo loro costeranno all'Efsf molto di più, pur considerando un impatto che questa manovra avrà sui prezzi dei bond greci.
3) Non si è ancora trovato un accordo sul metodo di partecipazione dei privati al salvataggio, così come richiesto più volte dai tedeschi.
Insomma, al momento il mercato è impegnato a digerire le buone notizie. Ma è facile che entro breve alcune delle questioni evidenziate entrino di nuovo sugli schermi radar dei ribassisti e riportino tensioni.
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