Conti peggiori delle attese per Goldman Sachs, la quinta banca americana per asset. Gli utili nel secondo trimestre dell'anno sono stati pari a 1,09 miliardi di dollari o 1,85 dollari per azione, in crescita del 77% rispetto agli utili 613 milioni o 78 centesimi ad azione di un anno fa. I ricavi si sono attestati a 7,28 miliardi di dollari, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2010. Un calo che aumenta al 38 per cento se si escludono le poste straordinarie. I dati sono nettamente peggiori delle attese. Gli analisti infatti avevano stimato 2,27 dollari ad azione di profitti e 8,1 miliardi di ricavi. Nel premercato il titolo cede dunque circa il 3% a 125 dollari, i minimi dell'ultimo anno.

Secondo il comunicato della società, nel trimestre i ricavi della divisione Investment Banking sono stati pari a 1,45 miliardi di dollari, in rialzo del 54% rispetto al secondo trimestre 2010 e del 14% rispetto ai primi tre mesi del 2011. I ricavi della divisione Financial Advisory sono stati invece pari a 637 milioni, +35% sul secondo trimestre 2010 grazie all'aumento delle attività di m&a registrato nel corso dell'ultimo anno.

In forte crescita anche le attività di underwriting che sono aumentate del 73% a 811 milioni di dollari. In calo invece i risultati della divisione Institutional Client Services, a 3,52 miliardi, il 29% di un anno fa, e della divisione di trading. Quest'ultima ha accusato un calo del 53% dei ricavi netti a 1,60 miliardi di dollari. Per Goldman Sachs si tratta solo del secondo trimestre al di sotto delle stime nei cinque anni in cui alla guida del gruppo siede Lloyd C. Blankfein. La volta precedente era avvenuta nel quarto trimestre del 2008.