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Bce, mano tesa a Lisbona

7/8/2011 | federico leardini

Trichet: Bisogna contenere la tendenza inflattiva, il secondo trimestre segna un rallentamento della crescita economica. Insolvenze selettive, secco no sempre


 

Il consiglio direttivo della Banca centrale europea, come previsto, ha rialzato di un quarto di punto portandolo dall'1,25% all'1,50 %, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine. Aumentati rispettivamente allo 0,75% e al 2,25% anche il tasso sui depositi e quello marginale. E' la seconda volta quest'anno che l'Eurotower rialza i tassi. 
 
 Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet ha spiegato che Il rialzo dei tassi deciso oggi è "reso necessario dai rischi in aumento per la stabilità dei prezzi". La Banca centrale europea monitorerà "molto da vicino" gli sviluppi inflazionistici. L'inflazione nell'area dell'euro "resterà in futuro nettamente sopra il 2% nei mesi a venire. All'interno del processo produttivo restano rilevabili pressioni al rialzo, soprattutto per quanto riguarda i prezzi dell'energia e delle materie prime".
 
Trichet ha spiegato che nonostante la decelerazione della crescita dell'area euro "resta una spinta positiva" sulle economie dei Diciassette. Per il presidente della Bce, laa crescita economica nell'area euro mostra segnali di rallentamento nel secondo trimestre dell'anno. Trichet ha sottolineato che l'incertezza resta alta mentre sulla politica monetaria ha indicato che "resta accomodante" considerando che rimangono orientati al rialzo "i rischi sulla stabilità dei prezzi". 
 
Per questi motivi, la Banca centrale europea rinnova i suoi appelli ai governi a rispettare gli impegni sulla disciplina di bilancio. "E' essenziale centrare obiettivi di risanamento concordati in ambito Ecofin", ha affermato il presidente della Bce.  Bisogna indicare "misure specifiche per il 2012 e oltre - ha aggiunto - in modo da convincere i mercati" sulla serietà di questi piano di aggiustamento dei conti pubblici.
 
La Banca centrale europea ha deciso poi di sospendere fino a nuovo ordine a favore del Portogallo i criteri minimi di accettazione sui suoi titoli di stato come collaterali a garanzia dei rifinanziamenti alle banche. In questo modo la Bce continuerà ad accettarli come garanzia anche se non hanno i requisiti minimi previsti dai suoi standard in termini di voti da parte delle agenzie di rating. In precedenza la Bce aveva fatto lo stesso per la Grecia e l'Irlanda. Il Portogallo si è appena visto tagliare il rating a 'junk', il livello speculativo, da parte di Moody's. La sospensione resterà in vigore fino a nuovo avviso.
 
Per quanto riguarda la Grecia, Trichet ha escluso che l'intervento dei creditori privati nel processo di salvataggio possa includere qualsiasi forma di insolvenza da parte di Atene. "La nostra posizione è chiara: no ai default nell'eurozona anche se selettivi - ha affermato - Punto e basta". 
 
Il presidente della Banca centrale europea ha sottolineato poi che occorre una riflessione globale sul ruolo e sulle modalità di funzionamento e di divulgazione delle informazioni per le agenzie di rating. "Nella finanza mondiale non è auspicabile un piccolo gruppo oligopolistico", ha spiegato.
 
 
Infine, Trichet ha parlato anche della manovra finanziaria italiana: "Va nella giusta direzione, è positiva. Le misure prese dal Governo italiano sono state difficili da prendere ma ritengo siano buone". Dal punto di vista della Bce, ma anche della Banca d'Italia, sono fondamentali però le riforme strutturali. In Italia infatti c'è un paradosso: gli imprenditori molto attivi ma il risultato della crescita non è quello che ci si aspetta". E gli "ostacoli alla crescita - secondo Trichet - sono difetti strutturali come il mercato lavoro o i servizi" sui quali appunto bisogna intervenire.
 
Quali saranno gli effetti dell'aumento dei tassi in Italia? L'aumento dei tassi Bce di 0,25 punti percentuali deciso oggi, "produrrà una stangata media per le famiglie italiane che stanno pagando un mutuo a tasso variabile pari a 204 euro all'anno, che corrispondono a 17 euro al mese". E' la stima del Codacons che evidenzia come l'aumento del tasso di riferimento "è il segno della fine di un periodo positivo per le famiglie che avevano contratto mutui a tasso variabile".

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