L'inflazione, grande assente nel 2017 tornerà a crescere intorno a un tasso di crescita annua del 2% nel medio termine. Salari che cresceranno in maniera più sostenuta. Condizioni finanziarie accomodanti con ulteriore graduale rialzo dei tassi. Con queste previsioni si inaugura la stagione del nuovo presidente della Fed Jerome Powell.

 

 

Secondo Michael Metcalfe, responsabile globale della macro strategia presso State Street Global Markets: "La prima prospettiva di politica monetaria semestrale di Powell è allo stesso tempo uguale e differente rispetto i suoi predecessori. Era ottimista sulle prospettive economiche poiché i venti contrari si sono trasformati in fattori trainanti e si sono attenuti alla linea secondo cui il calo dell'inflazione era dovuto a fattori transitori; rilevato dalla recente accelerazione inflazionistica. Era esplicito nel suggerire che la volatilità del mercato non avrebbe fatto deragliare il ciclo di restrizione. Una lezione che abbiamo imparato bene questo mese. E come ha fatto in un discorso simile quasi un anno fa, ha anche riconosciuto il ruolo delle regole di politica monetaria, almeno come punto di partenza per le decisioni politiche. Ciò non farà che rinforzare tale politica verso il tasso neutrale e forse oltre a dipendere dal percorso di inflazione del prossimo anno".

 

Sophia Ferguson, senior portfolio manager for active fixed income and currency at State Street Global Advisors commenta: "Non vi è alcuna indicazione dai commenti di Powell sul fatto che si appoggierà al lato colomba o falco dello spettro. Allo stesso modo non è stato fatto alcun riferimento al fatto che il tasso di interesse reale di equilibri sarebbe aumentat, o se la politica fiscale porterebbe a una maggiore crescita a lungo termine. Mentre è chiaro che il contesto economico è migliorato, i commenti di Powell sono coerenti con una Federal Reserve che continuerà a dipendere dai dati ".