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2/12/2018
La crescita di Unipol Banca in Italia sarà per vie esterne, tramite aggregazioni. È quanto ha detto Carlo Cimbri (nella foto), il ceo del gruppo Unipol, che controlla la banca, in conference call con gli analisti venerdì 9 febbraio in occasione della presentazione dei conti del 2017. “Ho sempre detto che Unipol Banca è potenzialmente aggregabile poi bisogna vedere con quali soggetti. Quello che è chiaro è che oggi ci sono situazioni sul mercato che non hanno la stessa nostra pulizia” ha detto Cimbri, precisando tuttavia che “come socio, prima di infilare la banca in situazioni che hanno ratio peggiori, dobbiamo capire bene il potenziale di queste realtà”, anche guardando agli addendum richiesti dalla Bce. "Saremo attenti a vedere se sul mercato troveremo partner adeguati al profilo di rischio di Unipol Banca: questa è la nostra strategia" ha aggiunto il manager.
"La banca comincia adesso a lavorare come una start up, inizia una nuova era e il suo obiettivo è essere più profittevole nella sua attuale posizione stand alone: l'assetto strategico futuro non dipende solo da noi ma dalle situazioni che si creano sul mercato" ha concluso Cimbri. In merito, indiscrezioni stampa indicano una potenziale aggregazione con Bper, di cui Unipol è tra i soci principali con una quota del 9,869%. “Oggettivamente Unipol Banca è più avanti e ha già completato questo percorso riducendo significativamente il peso dei non performing. Con Unipol abbiamo un buon rapporto, non molto tempo fa abbiamo rinnovato un accordo distributivo sul mondo assicurativo, vedremo se ci sono i presupposti come lo faremo con gli altri se ci saranno opportunità” ha detto di recente l’a.d. Alessandro Vandelli, commentando le domande dei giornalisti sul una possibile ruolo di Bper in operazioni di M&A.
Tornando a Unipol Banca, nel corso del 2017 ha dato corso a un piano di ristrutturazione della sua banca, annunciato ai mercati a fine giugno, che ha portato a rafforzamenti complessivi delle coperture dei crediti deteriorati per circa 1 miliardo di euro. Tale operazione ha visto la creazione di Unipol ReC, perfezionata il 1° febbraio 2018, società specializzata nel recupero di crediti deteriorati, a cui è stata trasferita la quasi totalità delle sofferenze di Unipol Banca.
La raccolta diretta si attesta a 12.008 milioni di euro (+14,0% rispetto ai 10.535 milioni del 2016). Gli impieghi verso la clientela ammontano a 7.908 milioni di euro (-7,8% rispetto ai 8.579 milioni del 2016). Il coverage ratio complessivo dei crediti deteriorati è pari al 71,1% (80% per le sofferenze e 40% per gli unlikely to pay). Il risultato ante imposte del settore è negativo per 987 milioni di euro ed è gravato dall’effetto negativo derivante dall’operazione di ristrutturazione del comparto bancario per circa 1 miliardo di euro.
Il gruppo Unipol ha chiuso il 2017 con un rosso di 169 milioni di euro rispetto all’utile di 535 milioni dell’esercizio precedente, a seguito del piano di ristrutturazione di Unipol Banca che ha determinato un effetto economico negativo per 824 milioni di euro sul risultato netto consolidato del gruppo. Escludendo gli effetti del piano di ristrutturazione, il risultato netto consolidato del gruppo assicurativo si a attesta a 655 milioni di euro, grazie in particolare al miglior contributo della gestione finanziaria.
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