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7/1/2011
Alla fine, il Consiglio dei ministri ha varato una manovra fino al 2014 di 47 miliardi di euro. Ma i tagli maggiori sono spostati al prossimo biennio (20 miliardi l'anno) mentre per il 2011 la sforbiciata sarà solo di 1,5 miliardi di euro (per il 2012 di 5,5 miliardi di euro). Insomma, tutto è rinviato a dopo le prossime elezioni politiche. Protestano le Regioni che considerano la manovra "la tomba del federalismo fiscale" e temono i costi che ricadranno sulle amministrazioni locali per adeguarsi al regime "virtuoso" imposto dal governo. "Sono a rischio i servizi come la Sanità e i trasporti pubblici". Rinviato alla prossima settimana l'incontro che si doveva tenere oggi con le Regioni proprio sulla manovra.
Dall'età pensionabile per le donne del settore privato alla visita fiscale fin dal primo giorno. Dai premi agli enti locali virtuosi, al 5 per mille alla cultura fino alle bollette della luce più leggere. Dagli incentivi alle imprese "giovani" alla riduzione del finanziamento pubblico dei partiti. Sono queste alcune delle novità di oggi entrate nella manovra economica che il Consiglio dei ministri ha licenziato stasera per decreto.
La riforma fiscale sarà delegata al governo e solo domani si sapranno le linee guida. Intanto il ministro Alfano spiega che nella manovra sono previste anche norme per la giustizia "che contribuiranno all'efficenza del sistema giudiziario".
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