La Grecia sceglie la via austera. Il Parlamento greco ha approvato il piano di austerità 2012-2015 da 78 miliardi di euro circa chiesto da Ue e Fmi per concedere i fondi necessari a impedire il default del Paese. L'impopolare piano di austerity è passato con 155 sì (138 i no e 5 astenuti su un totale di 298).

 

Su 298 presenti, la legge ha ricevuto il sostegno di 154 socialisti più il voto della deputata di centrodestra, mentre 138 deputati dell'opposizione di destra e sinistra hanno votato contro. Prima del voto, il premier greco, George Papandreou, ha fatto appello ai parlamentari spiegando che il passaggio delle misure era l'unico modo per guadagnare tempo ed evitare il default. 

 

Il Governo socialista ha promesso ai creditori internazionali questo piano in cambio di un secondo pacchetto di salvataggio (circa 100 miliardi di euro) e dell'erogazione della quinta tranche di aiuti di quello precedente (circa 12 miliardi di euro).

 

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha subito definito "eccezionalmente coraggioso" il voto favorevole dei parlamentari greci alle nuove misure di austerità, dicendosi dispiaciuta del mancato appoggio al provvedimento da parte dell'opposizione.

 

Le misure approvate oggi prevedono l'aumento delle tasse, tagli alla spesa per 28,6 miliardi di euro e le privatizzazioni per 50 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Domani il Parlamento voterà nuove misure più dettagliate. Resta quindi il rischio che i parlamentari possano bocciare domani alcune norme più specifiche, che riguardano l'applicazione dei vari elementi del piano, come l'aumento delle tasse o la vendita di beni statali.