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Ripresa, allarme tagli

6/29/2011

Sì alla riduzione della spesa pubblica, necessaria, ma basta con la logica dei tagli lineari, che non devono penalizzare la ripresa economica


 

Sì alla riduzione della spesa pubblica, necessaria, ma basta con la logica dei tagli lineari, che non devono penalizzare la ripresa economica: è l'avvertimento della Corte dei conti nel giudizio sul rendiconto generale dello stato. "La realizzazione del necessario contenimento della spesa corrente propone scenari quantitativamente ai limiti della sostenibilità. I tagli necessari per raggiungere il pareggio di bilancio sarebbero di dimensioni inconsuete: tra il 2012 e il 2014 la riduzione in termini reali sarebbe dell'8%,  al netto degli interessi", afferma il presidente di sezione Luigi Mazzillo. "La sostenibilità di un percorso così impervio - aggiunge - richiede la ricerca di strumenti in grado di recuperare condizioni per una crescita più sostenuta". La corte critica quindi i tagli non selettivi e il crollo della spesa per investimenti, che "nel 2012 toccherebbe il valore più basso degli ultimi decenni".
 
Perché i tagli non penalizzino la ripresa, occorre cercare un "difficile punto di equilibrio", avverte il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, secondo cui "nell'attuale quadro congiunturale i vincoli imposti dalla nuova governance europea impongono di ricercare un difficile punto di equilibrio tra riduzione del debito pubblico e ritorno alla crescita economica". La corretta allocazione delle risorse pubbliche "è fondamentale, così come è fondamentale che l'attività di programmazione sia correttamente condotta", aggiunge Giampaolino.
 
Conti pubblici, risanamento gravoso e complesso. Per quel che riguarda il risanamento dei conti pubblici, si prospetta una situazione gravosa e complessa e "la tempestività con la quale in questi giorni viene proposta una nuova impegnativa manovra di finanza pubblica dimostra che il governo è ben consapevole di quanto, nel complesso, il percorso di aggiustamento strutturale dei conti pubblici si presenti gravoso e di grande complessità", rileva il presidente di Sezione della Corte, Luigi Mazzillo, per il quale "la scelta appare orientata a mantenere stabile il livello aggregato della pressione fiscale e a concentrare tutta la correzione dei conti sulla spesa. Si tratta di una scelta condivisibile".

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