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Unicredit, la stretta di Basilea

6/28/2011 | federico.leardini

La stretta sulle banche di rilevanza sistemica, decisa dal Comitato di Basilea sabato scorso, obbligherà gli istituti europei, fra cui anche Unicredit, a immettere patrimonio per oltre 60 miliardi di euro.


La stretta sulle banche di rilevanza sistemica, decisa dal Comitato di Basilea sabato scorso, obbligherà gli istituti europei, fra cui anche Unicredit, a immettere patrimonio per oltre 60 miliardi di euro. 

E' quanto affermato da Mediobanca in uno studio. 
 
Secondo il centro studi di Piazzetta Cuccia a complicare le cose per i grandi istituti è stata anche la decisione delle autorità di non includere gli strumenti Cocos (contingent capital) fra quelli computabili a patrimonio. 
 
Le nuove regole, che saranno approvate dal Financial Stability Board a luglio, che redigerà anche la lista delle banche considerate sistemiche, dovranno essere poi approvate dal G20 di novembre e prevedono cuscinetti di capitale aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti da Basilea III dall'1 al 2,5% a seconda dell'entità e della rischiosità della banca. 
 
Secondo lo studio di Mediobanca le più colpite dalla nuove norme saranno Deutsche Bank, Hsbc, Bnp Paribs e Credit Agricole.
 
L'Ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, aveva affermato, nei giorni scorsi, di aspettarsi di essere incluso nella parte bassa della graduatoria delle banche sistemiche, e quindi con un capitale aggiuntivo richiesto non elevato.

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