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Moody's sposta il faro sulle banche

6/24/2011 | federico.leardini

Moody's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative i rating di sedici banche italiane, che sono quindi a rischio abbassamento


 

Moody's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative i rating di sedici banche italiane, che sono quindi a rischio abbassamento. Lo riferisce una nota dell'agenzia. La mossa è una conseguenza dell'analoga azione avviata sul rating dell'Italia lo scorso 17 giugno.

 

IL RATING - Moody's ha inoltre cambiato da stabili a negative le prospettive sul rating a lungo termine di altre 13 banche italiane di importanza non sistemica in modo da riflettere la «pressioni» sul merito di credito. La decisione di mettere sotto osservazione i rating è stata motivata da Moody's come conseguenza di analogo provvedimento adottato nei confronti del rating sovrano dell'Italia. Secondo l'agenzia, infatti, gli istituti di credito con un rating a doppia o singola «A» «sono sensibili anche a piccoli cambiamenti nel merito di credito del governo e nella sua capacità di supportare il sistema bancario del Paese».

 

GLI ISTITUTI COINVOLTI - Le banche i cui rating a lungo termine sono stati messi sotto osservazione sono Intesa Sanpaolo (con le controllate Banca Imi e CariFirenze), Mps (Siena e la controllata Mps Capital Services), Cassa Depositi e Prestiti, Banco Popolare, Bnl, Cariparma e Friuladria, Banca Carige, Banca Sella, Cassa di Risparmio di Bolzano, Cassa di Risparmio di Cesena, Banca Padovana Credito Cooperativo, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen e l'Istituto Servizi Mercato Agroalimentare. Per alcune di queste (tra cui Mps, Banco Popolare e Carige) sono finiti sotto osservazione anche i rating a breve. Le 13 banche italiane il cui outlook è stato rivisto a negativo sono invece Ubi Banca, Credem, Credito Valtellinese, Bancaperta, Banca delle Marche, Italease Banca Agrileasing, Banca Popolare Alto Adige, BancApulia, Banca Popolare di Cividale, Banca Tercas, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e la Banca Popolare di Spoleto. Alcune banche, come Unicredit e la Popolare di Milano, non sono state oggetto di provvedimenti perché hanno già prospettive negative sui rating. 

 

 

 

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