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6/26/2017
Piazza Affari ieri ha festeggiato la decisione del governo di salvare le banche venete con un impegno massimo di 17 miliardi di euro. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,81% e le più gettonate sono state proprio le azioni delle banche e particolarmente quelle di Intesa Sanpaolo (+3,5%), visto che gli analisti ritengono che i termini dell'intervento nelle banche venete siano favorevoli al gruppo guidato da Carlo Messina.
Hanno corso anche le Banco Bpm e le Bper, oltre che le Ubi e le Unicredit. "Le prime reazioni dei mercati appaiono positive avendo eliminato un significativo elemento di incertezza. Intesa disporrà di una clausola risolutiva che prevede l’inefficacia del contratto nel caso in cui il Decreto Legge non fosse convertito in legge, ovvero fosse convertito con modifiche o integrazioni tali da rendere l’operazione più onerosa" si legge in un commento di Cassa Lombarda.
Secondo Mediobanca Securities l’acquisizione è "virtualmente senza rischi" per Intesa Sanpaolo che “incassa opportunisticamente il premio della reputazione nazionale, negoziando con efficacia la stabilità e la credibilità che porta all’operazione”. Ca' de Sass guadagnerà 250 milioni di utili aggiuntivi entro il 2020, dopo il taglio del 40% dei costi operativi grazie alla chiusura di 600 filiali, con un aumento del 6% dell’utile per azione atteso. Gli analisti Equita, invece, prevedono utili aggiuntivi addirittura per 389 milioni a regime nel 2020.
BANCHE VENETE: TUTTE LE ATTIVITA' E PASSIVITA' ACQUISTATE DA INTESA
Diverso, invece, l'impatto sul mercato obbligazionario che ha registrato un avvio di seduta in lieve rialzo per lo spread Btp - Bund all'indomani del varo del decreto sulle banche venete e dell'esito del ballottaggio per le elezioni amministrative. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano benchmark e il pari scadenza tedesco ha aperto la settimana a 168 punti base, due punti sopra la chiusura di venerdì (166 pb). Il rendimento dei titoli a dieci anni italiani sale anch'esso lievemente all'1,93% (da 1,92%).
Un recente nota di Nomura parla esplicitamente di bailout delle due banche; il salvataggio di Stato "riflette invece le continue preoccupazioni sul settore bancario, ma considerano il recente rally dei Btp delle ultim e settimane, sembra che il mercato abbia già prezzato le notizie negative in Italia" si legge in una recente nota degli analisti della banca giapponese. “Questo evento, tuttavia, ci ricorda che i problemi reali continuano a pesare sull’Italia” e per gli analisti della banca giapponese che prevedono un modesto movimento al ribasso nei prezzi del debito italiano.
Nomura ricorda l’allarme lanciato ad aprile da Bankitalia, che stimava in 349 miliardi di euro gli NPL in pancia nel sistema bancario italiano, pari al 17% dei crediti totali, e che Mps dovrà sostenere una ricapitalizzazione da 8,8 miliardi di euro, in parte grazie al sostegno dello Stato. Gli analisti, inoltre, hanno sottolineato che a dicembre dello scorso anno il governo ha varato un fondo da 20 miliardi di euro per salvare (bail-out) la banca senese.
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