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Moody's prepara il taglio per l'Italia

6/20/2011

In una nota l'agenzia americana annuncia di aver posto sotto revisione il «voto» Aa2 per un possibile ribasso


 

Dopo Standard & Poor's anche Moody's è in pressing sull'Italia e potrebbe tagliare il rating ai titoli di Stato. L'agenzia statunitense ha annunciato in una nota di aver posto il giudizio di «Aa2» assegnato all'Italia sotto revisione in vista di un possibile ribasso. Si tratta del «voto» sulla sostenibilità del debito pubblico. Solo lo scorso aprile la stessa Moody's aveva rassicurato sul fatto che il nostro debito era «sotto controllo»
 
LE MOTIVAZIONI - Sono questi i principali fattori che hanno portato Moody's ha porre il debito dell'Italia sotto osservazione, in vista di un possibile downgrade: «Le sfide sul fronte della crescita dovute a debolezze strutturali dell'Italia ed una probabile crescita dei tassi di interesse nel prossimo futuro. I rischi collegati all'attuazione dei piani di consolidamento dei conti pubblici che sono richiesti per ridurre l'indebitamento italiano e mantenerlo a livelli sostenibili. E i rischi collegati dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito».
 
IL PRECEDENTE DI S&P'S - Lo scorso maggio l'altra grande agenzia di rating, Standard & Poor's, aveva tagliato l'outlook dell'Italia, la prospettiva, da stabile a negativa. In questo caso la scelta che provocò un'ondata di vendite in Piazza Affari, in particolare sui titoli bancari, era stata motivata con «il potenziale ingorgo politico che potrebbe contribuire ad un rilassamento nella gestione del debito pubblico» e con «l'incerto impegno nelle riforme a sostegno della produttività». Come risultato, aveva sostenuto S&P's «crediamo che le prospettive dell'Italia per ridurre il debito pubblico siano diminuite».
 
E IL FMI RIVEDE LE STIME SUL PIL - Il Fondo Monetario Internazionale ha limato intanto le stime di crescita italiane a +1%, con un calo di 0,1 punti rispetto alle previsioni di aprile, in un contesto di rallentamento globale della ripresa, appesantita dalla crisi del debito europea e dai rischi di contagio e dagli Stati Uniti, la cui ripresa è debole. Nel 2012 la crescita italiana è confermata al +1,3%. I conti pubblici italiani però tengono secondo il fondo che invita l'Italia a una più rapida attuazione dei piani di risanamento.

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