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Bce, Italia aggiorni programma di stabilità

6/16/2011 | federico.leardini

La Banca centrale europea chiede maggiore chiarezza all'Italia sull'aggiornamento del programma di stabilità:


 

La Banca centrale europea chiede maggiore chiarezza all'Italia sull'aggiornamento del programma di stabilità: in particolare, rileva la Bce nel suo bollettino mensile, "vanno ancora specificati per il periodo 2013-2014 ulteriori interventi per un importo cumulato pari circa al 2,3 per cento del Pil". La Bce ricorda gli obiettivi italiani di una riduzione del rapporto disavanzo/Pil dal 4,6% del 2010 al 3,9% nel 2011 e, in seguito, a un livello inferiore al 3% nel 2012. Il debito in rapporto al Pil "dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile attorno al 120% fino al 2012 e poi diminuire".

Il richiamo dell'Eurotower riguarda anche altri Paesi dell'area euro, che per i programmi di stabilità presentano piani "in molti casi non del tutto convincenti", anche perché "l'evoluzione del risanamento presentata nella maggior parte dei programmi non trova sufficiente riscontro in misure concrete, soprattutto dopo il 2011". Buone intenzioni, quindi, ma ancora troppo vaghe: anche per la Spagna la Bce nota che "le riduzioni di spesa programmate devono ancora essere specificate nel dettaglio". 

Per l'Eurozona, gli esperti hanno rialzato le stime del Pil per il 2011 lasciando sostanzialmente invariate quelle per il 2012: la crescita economica prosegue ma a "un ritmo più moderato". L'istituto di Francoforte raccomanda un atteggiamento molto vigile sulle prospettive per la stabilità dei prezzi, visto che l'andamento dell'inflazione presenta "rischi verso l'alto", per cui è necessario tenersi pronti a intervenire "con fermezza  e tempestività". Parole che sembrano anticipare la possibilità di un rialzo dei tassi a luglio.

Tensioni bond anche in Italia, Spagna e Belgio. Nel bollettino mensile della Bce si rileva inoltre che negli ultimi tre mesi i premi di rendimento decennali "si sono notevolmente ampliati" per Grecia, Irlanda e Portogallo. E "anche le tensioni nei mercati del debito sovrano di Belgio, Italia e Spagna si sono riflesse in questo periodo nelle oscillazioni relativamente ampie dei differenziali con i titoli tedeschi". Attualmente, si legge nel bollettino, "i differenziali di rendimento fra i titoli di Stato greci, irlandesi e portoghesi e quelli tedeschi superano di oltre 300 punti base i corrispondenti livelli di maggio 2010, quando le tensioni nei mercati del debito sovrano hanno iniziato ad acuirsi".

Crescita più moderata nel secondo trimestre. "I recenti dati statistici e gli ultimi indicatori basati sulle indagini congiunturali - spiega l'Eurotower - segnalano per il secondo trimestre il procedere dell'espansione dell'attività economica nell'area euro, ancorché a un ritmo più moderato". Tale "rallentamento", secondo l'istituto di Francoforte, "rispecchia il fatto che la vigorosa crescita del primo trimestre è in parte dovuta a fattori straordinari, il cui impatto verrà meno nel secondo trimestre". 

La Banca centrale europea conferma la revisione al rialzo delle stime relative alla crescita economica. Le nuove 'staff projections' prevedono una crescita nell'area euro compresa fra 1,5% e 2,3% quest'anno, e fra 0,6% e 2,8% il prossimo. Le stime fornite tre mesi fa indicavano una crescita fra 1,3% e 2,1% per il 2011 e fra 0,8% e 2,8% per il 2012. 

Inflazione. Dovrebbe restare "nettamente sopra" il 2% nei prossimi mesi (quest'anno dovrebbe attestarsi fra 2,5% e 2,7%, e fra 1,1% e 2,3% il prossimo. Le stime fornite tre mesi fa indicavano un tasso fra 2% e 2,6% per il 2011 e fra 1% e 2,4% per il 2012). Le informazioni disponibili "confermano il persistere di pressioni al rialzo sull'inflazione complessiva", sotto il peso dei rincari dei beni, avverte l'istituto di Francoforte, sottolineando l'importanza di mantenere le aspettative inflazionistiche "ancorate all'obiettivo" del 2 per cento, e lanciando nuovi segnali sul suo orientamento a procedere a un aumento dei tassi di interesse a luglio. "I rischi sulle prospettive di inflazione sono orientati verso l'alto", mentre "l'orientamento della politica monetaria resta accomodante, offrendo sostegno all'economia" che in base agli ultimi indicatori si conferma con una dinamica di fondo positiva. "Di conseguenza è necessario tenere un atteggiamento molto vigile".

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