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Banche in crisi: Enria (Eba) propone una bad bank europea

1/30/2017 | Redazione Advisor

Un super-gestore raccoglierebbe fondi da investitori privati. Gli attuali azionisti non saranno salvaguardati e si applicheranno le regole del bail-in


Creare un gestore da 1.000 miliardi di euro per le sofferenze bancarie che stanno mettendo a dura prova il sistema bancario europeo e alcuni sistemi nazionali in particolare come l'Italia. A lanciare l'idea è Andrea Enria (nella foto), presidente dell'Autorità bancaria europea (Eba). Enria, come riporta l'agenzia Radiocor, in tandem con l'European Stability Mechanism guidato dal tedesco Klaus Regling ha riunito a Lussemburgo i giornalisti in un seminario pomeridiano per presentare l'Amc (questo l'acronimo della Bad bank Ue): un super-gestore che raccoglierebbe fondi da investitori privati, mentre le banche trasferirebbero alcuni segmenti "concordati" dei loro non performing loans all'Amc al loro valore economico reale.

La bad bank fisserebbe una scadenza, per esempio 3 anni, per vendere gli asset al valore economico reale. La differenza tra i prezzi di mercato attuali e il valore economico reale, indica Enria, potrebbe essere l'ammontare per il quale viene realizzata una ricapitalizzazione precauzionale "ma finanziata in questo periodo transitorio dal capitale dell'asset management company e da investitori privati". Se il valore economico reale dei crediti deteriorati non potesse essere determinato, la banca dovrà assumere pienamente il prezzo di mercato. È evidente che la ricapitalizzazione, ha spiegato Enria, "viene condotta dal governo nazionale con la caratteristica dell'aiuto di stato soggetto alla piena condizionalità che ciò implica".

Gli attuali azionisti tuttavia "non sono salvaguardati": sosterranno il peso della perdita se il valore netto contabile è più alto del prezzo di trasferimento alla bad bank. Le regole della risoluzione delle banche (Brrd) che fissano i criteri del salvataggio interno (bail-in), si applicano senza modifiche, così come le regole sugli aiuti di Stato. Non ci sarà una ripartizione degli oneri tra gli Stati Ue (burden sharing) perché, dice Enria, "se viene attivata la clausola di recupero, è lo Stato membro che inietta capitale nella banca".

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