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11/10/2016 | Marcella Persola
Unicredit (nella foto l'a.d. Jean Pierre Mustier) ha chiuso i primi nove mesi del 2016 con un utile netto di 1,8 miliardi in crescita del 14,7% rispetto ai 1,5 miliardi dello stesso periodo del 2015. I ricavi del gruppo sono saliti a 17,1 miliardi (+1,5%) rispetto ai 16,8 miliardi del 30 settembre 2015. Per quanto riguarda i costi invece si evidenzia un calo del 4,2% a 9,8 miliardi e un miglioramento della qualità dell'attivo con le rettifiche sui crediti a 2,7 miliardi (-7,6%).
A livello di banca invece l'utile netto è stato di 2,9 miliardi (+11,9%) e i ricavi sono cresciuti del 2,8% a 17,2 miliardi.
Se guardiamo invece al trimestre si nota che l'utile netto del gruppo è sceso del 34,9% a 447 milioni e che l'attivo totale è sceso a 874,5 miliardi. Il passivo totale è sceso soprattutto per via del calo dei depositi della clientela (-2,1 miliardi), in gran parte compensato dall'aumento dei depositi interbancari (+1,9 miliardi), e per via della riduzione dei titoli in circolazione (-4,2 miliardi) e delle passività finanziarie detenute per la negoziazione (-11,6 miliardi).
Il CET1 ratio fully loaded si è attestato a 10,82% nel trimestre.Mentre il CET1 ratio transitional è salito portandosi al 11,00%, con il Tier 1 ratio transitional al 11,81% e il Total Capital ratio transitional al 14,50%. Il Basel 3 Leverage ratio transitional si è attestato al 4,70% e il fully loaded al 4,49%.
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