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Grecia, per Moody's il default è vicino

6/8/2011


 

L'ipotesi di una dilazione dei rimborsi sul debito greco equivarrebbe a un default.

A lanciare l'allarme, mentre tra alcuni governi europei sembra delinearsi l'ipotesi di un allungamento delle scadenze sui bond con il benestare dei creditori, è l'agenzia di rating Moody's. 

Una ristrutturazione così congegnata, "se è volontaria", ha spiegato il responsabile dei rating sovrani Bart Oosterveld, "allora cade al di fuori della definizione di default".

Tuttavia "è difficile immaginare nelle attuali circostanze come possa essere volontaria". 

Secondo Moody's, di conseguenza, un concambio del debito che viene in scadenza con nuove obbligazioni è molto probabilmente da considerare un default.

"Se le autorità mostrano una volontà di imporlo al settore privato, il rischio di default si allargherebbe altrove", ha avvisato Oostervel.

"Il debito greco è stato ulteriormente downgradato da Moody's la scorsa settimana. L'agenzia ha fatto notare che c'è la possibilità di default all'orizzonte", ha commentato David Scammell, Head of European & UK Interest Rate Strategies di Schroders. "Quest'ultima azione ha sorpreso poco i mercati, ma comunque è indicativa di una più ampia preoccupazione su come l'area euro possa uscire dalla crisi".

Sfortunatamente, queste misure di austerità hanno danneggiato l'outlook di crescita e c'è adesso una chiara evidenzia del deterioramento fiscale. Infatti, le entrate per il Governo greco sono scese del 9,2% nei primi quattro mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2010, a fronte di un target per l'intero anno che prevede un incremento dell'8,5%. 

"Non è una buona notizia, la conclusione ovvia è che la Grecia sta iniziando a restare indietro al target e che avrà necessità di ulteriori aiuti per gli anni successivi, nello specifico c'è un buco di 60-70 miliardi di euro per il periodo 2012-2013", prosegue Scammell. Considerando l'importanza dei numeri, "è facile argomentare che la sostenibilità del debito è semplicemente irraggiungibile e che il paese è insolvente". 

Come alternative a un ulteriore supporto da parte dell'Ue e del Fmi, molti investitori adesso ritengono che una ristrutturazione del debito greco non solo è inevitabile, ma anche desiderabile nel breve periodo.

La principale argomentazione a favore di questo passo è che il posticipare l'inevitabile rende semplicemente la ristrutturazione maggiormente dolorosa nel futuro. Ristrutturazione che è peraltro già scontata dai mercati.
 

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