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6/6/2011
Aumento di capitale, nuova corporate governance e colpo d'acceleratore sul piano di razionalizzazione.
Oggi l'investitura di Piergiorgio Peluso, ex responsabile dell'investment banking Italia di UniCredit, alla direzione generale di Fondiaria-Sai aprirà ufficialmente la stagione del riassetto della compagnia.
Una stagione al termine della quale, complici la seppur timida ripresa del business assicurativo e i primi disimpegni immobiliari (Piazza Cordusio e Citylife), la società potrà contare nuovamente su un margine di solvibilità superiore al 126%.
Già nel primo trimestre, nonostante le tensioni di Borsa non si plachino (il titolo FonSai è scivolato a 5,38 euro) qualche miglioramento c'è stato, tanto che recentemente il Ceo Emanuele Erbetta ha ipotizzato un rialzo dei target di fine anno.
Aumento di capitale
Ormai manca soltanto il via libera dell'Isvap a UniCredit, deputato a entrare nel capitale di FonSai con il 6,6%, poi, con prima data utile lunedì 20 giugno, partirà la ripatrimonializzazione da 450 milioni della compagnia assicurativa e a cascata quello da 350 milioni della controllata Milano Assicurazioni.
A valle delle due operazioni, la cui chiusura è prevista entro luglio, l'assetto azionario del gruppo cambierà leggermente volto: Premafin, holding della famiglia Ligresti, si diluirà attorno al 35% di FonSai.
Discorso diverso per la Milano, dove la stessa FonSai ha deciso di sostenere un ulteriore sforzo finanziario (circa 50 milioni) per mantenere intatta la presa sulla controllata.
Questo, come comunicato dalla società, avrà qualche riflesso sul margine di solvibilità.
Se inizialmente era previsto che Fondiaria-Sai al termine dell'iniezione di liquidità recuperasse un margine vicino al 130%, ora è stato stimato che il dato si attesterà tra il 126 e il 127%. Comunque decisamente superiore al dato dello scorso 31 marzo: 100,9%.
I nuovi equilibri
Con l'ingresso di UniCredit nel capitale anche il baricentro della governance, oltre all'assetto azionario, subirà un assestamento.
Il primo tassello è evidentemente l'arrivo alla direzione generale di Peluso, che verrà sancito dal cda di FonSai in calendario domani.
Un ingresso al quale potrebbe far seguito l'approdo di un altro manager di Piazza Cordusio: Gianandrea Perco, a lungo braccio destro di Peluso e da mesi impegnato sul dossier Ligresti. Allo stato nessuna decisione formale è stata presa ma non si può escludere che nelle prossime settimane il tandem vincente si ricomponga.
A Peluso e ai suoi collaboratori spetterà l'onere di rimettere in sesto tutta la parte finanziaria, di occuparsi delle attività non core e di prendere le redini anche del business immobiliare. Ad Erbetta e a Ettore Rigamonti, responsabile danni del gruppo, resterà in capo tutta la parte assicurativa e la relativa sfida per il rilancio e la redditività.
Il piano dismissioni
Nonostante il rafforzamento patrimoniale, resta in pista il piano di razionalizzazione delle partecipazioni, in primis quelle considerate non più strategiche.
Un dossier che, con ogni probabilità, finirà sulla scrivania di Peluso. In ragione di ciò, può risultare prematuro compiere qualsiasi previsione in merito.
Tuttavia, se la cessione della serba Ddor, che nel bilancio 2010 di Fondiaria Sai spa è stata svalutata per 137 milioni, continua a essere una delle potenziali carte da giocare nei prossimi mesi, la vendita di Liguria Sasa appare più lontana.
Sul fronte del business immobiliare, la valorizzazione dello storico palazzo di Piazza Cordusio e l'uscita da Citylife sembrano aver reso meno urgente l'alleggerimento della posizione, sebbene rimanga la necessità di rivedere l'esposizione.
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