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5/31/2011 | redazione
L'Unione europea potrebbe fare pressioni sulle banche greche affinchè accettino di allungare le scadenze dei titoli ellenici in portafoglio. La mossa rientrerebbe nel nuovo disegno elaborato dall'Unione europea per rimettere in sesto le finanze pubbliche del Paese.
Sta quindi prendendo piede l'ipotesi "Iniziativa di Vienna" per risolvere la situazione greca.
La strategia è simile a quella attuata nel 2009 per scongiurare il tracollo dei cinque Paesi dell'Est Europa con una coordinazione tra pubblico e privato: mantenimento della presenza e dell'esposizione nella specifica area e ricapitalizzazione delle divisioni locali, da parte delle banche estere e piani di aiuto da parte dell'Ue e del Fmi.
Per il caso Atene, secondo fonti dell'Unione europea, l'estensione delle scadenze del debito dovrebbe ssere accettata volontariamente solo dalle banche greche visto che i creditori interni detengono il 38% del debito ellenico, che ammonta a oltre 340 miliardi di euro, mentre il resto è in mano a investitori stranieri.
Oltre all' "Iniziativa di Vienna" i leader europei stanno negoziando un accordo che porterebbe all'intervento esterno senza precedenti nell'economia ellenica, con un coinvolgimento internazionale nel sistema di riscossione delle tasse e nel programma di privatizzazione degli asset statali in cambio di nuovi prestiti a favore di Atene.
Il ministro delle Finanze greco, George Papaconstantinou, ha dichiarato che la revisione del piano di salvataggio per Atene sarà conclusa entro questa settimana.
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