Come atteso, il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde, ha annunciato ufficialmente la propria candidatura alla guida del Fondo monetario internazionale dopo le dimissioni del predecessore Dominique Strauss-Kahn. "Ho deciso di presentare la mia candidatura a capo del Fmi", ha affermato, dicendosi incoraggiata dal sostegno di "numerosi Paesi".

 

Questa istituzione, ha aggiunto con implicito riferimento alle numerose voci giunte per chiedere un presidente proveniente dai Paesi emergenti, "non appartiene a nessuno, se non ai 187 Paesi membri". Per ascoltare le loro voci, la Lagarde effettuerà nei prossimi giorni numerosi spostamenti, per presentare loro il suo progetto e costruire "una nuova ambizione per il Fmi". 

 

"Non sono la candidata delle banche e del sistema", ha continuato, precisando di presentarsi per un intero mandato della durata di cinque anni e chiarendo subito di essere contraria al "principio" della ristrutturazione del debito. L'aspirante numero uno dell'Fmi è anche tornata sull'argomento scomodo di Bernard Tapie, ribadendo di avere "la coscienza completamente a posto" sulla vicenda che coinvolge l'imprenditore francese, amico dell'inquilino dell'Eliseo, Nicolas Sarkozy. 

 

Lagarde rischia di essere indagata per abuso d'ufficio per il ruolo giocato nel contenzioso tra Bernard Tapie e il Credit Lyonnais. Potrebbe dover dare delle spiegazioni alla giustizia circa la concessione di una compensazione finanziaria a favore di Tapie nella vicenda della vendita di Adidas dalla banca pubblica Credit Lyonnais nel 1993.