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Ocse, Italia pochi progressi

5/26/2011

La crescita è lenta e non ci sono progressi sul fronte dell'occupazione. Tuttavia l'Italia mantiene uno stretto controllo sulla spesa pubblica


 

La crescita è lenta e non ci sono progressi sul fronte dell'occupazione.
Tuttavia l'Italia mantiene uno stretto controllo sulla spesa pubblica.
Bisogna inoltre fare le riforme. Sono questi i suggerimenti che arrivano dall'Ocse per cui l'Italia continua a crescere in maniera lenta con un qualche rafforzamento atteso nel 2012 che vedrà un aumento del Pil di circa l'1,6% dopo l'1,1% di quest'anno.
 
CRESCITA - È quanto stima l'Ocse nel suo economic outlook secondo cui la domanda mondiale stimolerà le esportazioni e anche la crescita degli investimenti dovrebbe riprendere a crescere. L'organizzazione nota comunque come «la disoccupazione scenderà solo lentamente in parte perchè l'iniziale miglioramento della domanda sarà assorbita dalla riduzione dell'utilizzo del lavoro a tempo determinato».
 
CONTI PUBBLICI - L'Italia, sempre secondo l'Ocse, deve mantenere la stretta vigilanza sui conti pubblici dimostrata fino a ora a causa del suo alto debito rispetto al Pil.
L'organizzazione parigina, ritiene che «dopo aver raggiunto un deficit inferiore a quello previsto nel 2010», «il governo italiano sta mantenendo i suoi precedenti obiettivi di bilancio per il 2011 e 2012». Ciò richiede, nota l'Ocse, «un mantenimento dello stretto controllo sulla spesa e sugli ulteriori miglioramenti nelle entrate fiscali».
Questa vigilanza «è necessaria a causa dell'altro rapporto debito/Pil, seppure questo sia in via di riduzione nel 2012, oltre al probabile aumento nel costo del finanziamento del debito visto che i tassi di di interesse sono previsti in salita nel medio termine».
L'Ocse ricorda inoltre come il piano nazionale di riforme dell'esecutivo contenga una vasta lista di priorità «che deve essere effettivamente portata a termine in modo da migliorare il potenziale dell'economia e così ridurre il peso del debito attraverso la crescita del Pil».

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