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5/19/2011 | Redazione Advisor
Il volume di investimenti e' stato certamente inferiore alla bolla internet o a quella immobiliare, ma negli ultimi anni la proliferazione di nuove banche in Italia ha assunto i connotati di un vero e proprio fenomeno speculativo.
A titolo di esempio, scrive MF, negli Usa dopo il default di Lehman Brothers sono nati pochissimi istituti di credito, mentre a sud delle Alpi sono spuntati come funghi. Dall'inizio dell'anno si assiste pero' a un'inversione di tendenza che ha tutte le caratteristiche di un repentino sgonfiamento. I singoli casi vengono seguiti da vicino dalla Consob e dalla Vigilanza di Banca d'Italia (guidata da Anna Maria Tarantola), sempre piu' sensibili su questo argomento. In concreto, i comitati consulenti (ex-promotori) delle nuove banche fanno sempre piu' fatica a raccogliere il capitale iniziale e gli investitori privati sono sempre piu' restii a imbarcarsi in iniziative dall'esito incerto. Spesso i fondatori chiedono a Consob una proroga dell'offerta pubblica di sottoscrizione per racimolare le risorse mancanti, come e' accaduto nei casi del Banco di Venezia e della Banca di Credito Campano.
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