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Tremonti, fattori della crisi ancora da risolvere

5/16/2011

Il ministro dell'Economia: "L'Italia potrebbe di nuovo superare la Germania in futuro anche se in questo momento il colosso tedesco cresce di più"


 

Parla di crisi, di conti pubblici ma sul dl sviluppo il ministro Giulio Tremonti, nel corso di un convegno a Bagnaia, sbotta: "Trovo pittoresco che tutta l'attenzione si sia concentrata sulle spiagge 1, di cui non me ne frega un tubo, quello che c'è dentro sono i distretti turistici, che sono fondamentali per questo paese.  Le critiche sono state un atteggiamento pittoresco". Una frase che punta a valorizzare altri punti punti del decreto, a partire dai distretti turistici, "che sono fondamentali per il Paese". Poi, in serata, dopo le critiche di opposizione e ambientalisti, il ministro precisa: 'Ho fatto notare che, parlando del decreto, l'attenzione si è curiosamente e freneticamente concentrata solo sulle spiagge. "Se questo è il modo di valutarlo viene proprio da dire che le spiagge sono enormemente meno importanti delle opere pubbliche, della ricerca e del lavoro nel Mezzogiorno".
 
Debito pubblico. A Bagnaia Il ministro dell'Economia ha avvertito che "i fattori di causa della crisi economica sono ancora tutti in essere. E per due anni qualcuno ha ingannato i popoli e il mondo facendo finta che fossero i banchieri a decidere le regole della finanza: non è così. E oltretutto la medicina, che sono stati i debiti pubblici, è finita". Poi, parlando del problema 
della crescita economica nel nostro Paese ha detto che uno dei grandi problemi dell'Italia resta quello del Meridione. "Non dimentichiamo che noi abbiamo il mezzogiorno" ha detto Tremonti per spiegare la dinamica del pil italiano (+0,1% nel primo trimestre) ampiamente inferiore a quello dell'eurozona (+0,8%) e molto lontano da quello della Germania (+1,5%). Proprio riguardo alla Germania, il ministro ha sottolineato come Berlino "abbia benificiato di 90 deroghe dell'Unione europea sugli aiuti di Stato". Tremonti ha poi ricordato come nell'ultimo decennio, per cinque anni, l'Italia sia stata avanti avanti alla Germania in termini di dinamica del pil e si è lanciato in una previsione ottimistica: "In futuro potremmo crescere più di loro"

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