Il gruppo di piazza Cordusio ha chiuso il primo trimestre del 2011 con un utile netto di 810 milioni, in forte crescita (+55,7%) rispetto ai primi tre mesi del 2010, mentre il risultato netto di gestione è stato pari a 1,566 milioni di euro (+40,8% anno su anno). Il dato dell'utile ha beneficiato del buon andamento dei ricavi e di una forte flessione degli accantonamenti su crediti, risultando nettamente superiore alle stime del consensus degli analisti, che lo aspettavano a 614 milioni. 

 

Il margine d'intermediazione si è attestato nei primi tre mesi a 6,928 miliardi, in crescita sia rispetto al trimestre precedente (+7%) sia al primo trimestre 2010 (+2,7%). Gli interessi netti sono stati pari a 3,884 miliardi, sostanzialmente stabili rispetto ai 3,890 miliardi del primo trimestre 2010. Le commissioni nette sono salite dell'1,5% a 2,168 miliardi. 

 

I costi operativi sono risultati stabili a 3,858 miliardi, con un rapporto costi/ricavi sceso. Gli accantonamenti su crediti sono scesi del 16% a 1,504 miliardi, con un costo del rischio pari a 108 punti base. Il risultato netto di gestione si è attestato a 1,566 miliardi (+40,8%). 

 

Nello stato patrimoniale, i crediti alla clientela hanno raggiunto i 559 miliardi (+0,6 su dicembre) mentre i debiti verso la clientela sono risultati invariati a 402 miliardi. Infine, il Core Tier1 si è attestato al 9,06% con un incremento di 49 punti base rispetto al trimestre precedente, beneficiando di maggiori utili e di minori attivi ponderati per il rischio. 

 

L'ad del gruppo, Federico Ghizzoni, ha dichiarato che il miglioramento di 49 punti base del primo trimestre 2011 del Core Tier 1 "equivale per noi a una generazione di capitale di circa 2,5 miliardi di euro, è come se avessimo fatto un aumento di capitale di uguale portata. Oggi non c'è pertanto necessità di alcun aumento di capitale", ha aggiunto il manager piacentino, "anche se siamo consci che il mondo cambia di continuo".