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Fmi, Italia in ripresa

5/12/2011

Difficile la lotta alla disoccupazione. Preoccupa il divario Nord-Sud. Conciliare federalismo e rigore di bilancio


 

In Italia la ripresa dell'economia «prosegue» ma la crescita «resta modesta, guidata principalmente dall'export»
E la ripresa economica «debole» non consentirà «un significativo miglioramento dell'occupazione».
Lo scrive il Fmi nel suo rapporto sull'economia italiana, aggiungendo che si tratta di una disoccupazione «che rimane persistentemente alta per i giovani, anche se «resta ancora sotto la media dell'area euro».
Gli esperti del fondo danno un giudizio positivo per quanto riguarda le ultime misure di stabilizzazione e consolidamento del bilancio pubblico, che, aggiungono gli esperti dell'Fmi, «rendono l'economia più solida e sono prerequisiti per la crescita».
Per questi motivi la missione del Fmi «sostiene l'obiettivo di avvicinamento al pareggio di bilancio entro il 2014», basato sulla «razionalizzazione della spesa pubblica», ossia su misure strutturali «audaci e profonde».
Gli ispettori del Fondo si sono occupati anche delle banche italiane che, sostengono, «hanno affrontato la crisi meglio della maggior parte degli altri in parte aiutate da un processo di consolidamento precedente. Le ricapitalizzazioni recentemente annunciate rafforzeranno ulteriormente i bilanci» degli istituti di credito.
 
DIVARIO NORD-SUD - «Siamo abbastanza preoccupati» per la situazione nel Sud dell'Italia e per il divario con il Nord del Paese, ha sottolineato il capo della missione del Fmi in Italia Antonio Borges, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
«Qualunque sforzo dell'Italia per rilanciare il Mezzogiorno è benvenuto, ma capiamo che si tratta di una sfida importante».
 
ATTENTI AL FEDERALISMO - La riforma federalista in Italia, sostengono gli uomini del Fmi, «non deve minare la disciplina di bilancio e andrebbe integrata con il risanamento dei conti pubblici. Bisognerebbe prendere in considerazione un federalismo a velocità variabili, a riflesso delle differenze regionali sulle capacità di amministrazione».
Secondo l'Fmi in generale bisogna approntare «chiare salvaguardie» sul federalismo fiscale che garantiscano la sua neutralità nell'impatto sul bilancio.
Tuttavia i tecnici di Washington non sono pregiudizialmente contrari alla riforma, che anzi ritengono un sistema che potrebbe «migliorare l'efficienza e l'affidabilità delle finanze pubbliche. Per questo, alle autorità locali dovrebbe essere consentito di tassare tute le proprietà immobiliari».
 
TREMONTI - Il Governo italiano durante la crisi è riuscito a «tenere il bilancio dello Stato, il risparmio delle famiglie, la coesione sociale e ha tenuto aperti i canali del finanziamento alle imprese», ha detto Tremonti commentando il rapporto Fmi.
«Sul lato del bilancio pubblico abbiamo fatto abbastanza bene in tutta Europa, l'Italia è in linea con gli altri Paesi. Abbiamo fatto sufficienti interventi per tenere la struttura del bilancio pubblico.
Su questo quadrante abbiamo performance in linea con quanto era giusto fare».
«Ogni autunno - ha aggiunto il ministro - veniva prevista la caduta del sistema ma questo autunno il sistema ha tenuto». Il titolare di via XX Settembre ha poi ribadito la necessità d'ora in avanti di distinguere gli interventi sul bilancio da quelli sulla crescita. «Un conto è fare manovre di bilancio - ha spiegato - un conto è cosa fare sull'economia reale. Non si possono considerare un solo fattore».

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