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5/11/2011 | Redazione Advisor
Con il take over da 8 miliardi su Skype la Wall Street 2.0 passa ufficialmente dalle chiacchiere ai fatti: la voglia di new economy non è più solo nell'aria. E' vero che anche altri big del settore avevano già corteggiato Skype. Mentre Google aveva tentato di acquistare per oltre 6 miliardi Groupon, il nuovo fenomeno del "social shopping" una piattaforma nata a Chicago che permette di avere sconti forti nell'acquisto di prodotti e servizi grazie alla massa critica raggiunta dai suoi utenti. Il rifiuto del fondatore Andrew Mason aveva di fatto sostenuto la febbre della new economy alimentando l'idea di valutazioni senza limite. La stessa cosa sta succedendo con le quotazioni di Facebook: l'acquisto, lo scorso gennaio, di un grosso pacchetto di azioni da parte di GS e dei russi Digital Sky Techonologies ha spinto il valore dell'impero dei social network fino a 50 miliardi di dollari, oltre il doppio della già stratosferica Ipo di Google nel 2003 (23 miliardi).
Ma che sia l'effetto Facebook, la crisi con la relativa assenza di alternative appetibili, o sul serio la nascita di qualcosa di intangibilmente sostanzioso - le nuove fondamenta dell'economia digitale - l'operazione su Skype accelera il passo per tutti. E' una fuga. Dai ieri è evidente che la mossa dei tre fondatori di Groupon è stata coraggiosa una presa di posizione da cui trarranno vantaggio. L'asticella ora è più in alto.
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