Il piano di aiuti al Portogallo ammonterà a 78 miliardi di euro da erogare in tre anni, 2/3 saranno erogati dalla Ue, 1/3 dal Fmi
Il piano di aiuti al Portogallo ammonterà a 78 miliardi di euro da erogare in tre anni. Di questa somma due terzi verranno dalla Ue (52 miliardi di euro) e un terzo dall'Fmi (26 miliardi di euro). Lo hanno confermato i rappresentanti di Ue ed Fmi nel corso di una conferenza stampa a Lisbona. Nell'appuntamento con i giornalisti, contrariamente alle attese, non però stati svelati i dettagli del piano di salvataggio. Ad esempio il tasso di interesse a cui Lisbona dovrà rimborsare i 78 miliardi di aiuti.
È «prematuro» parlarne ha detto il ministro delle finanze portoghese Teixeira dos Santos facendo capire che anche il piano delle scadenze non è ancora stato concordato. La prima tranche del prestito da 78 miliardi di euro, dovrebbe tuttavia arrivare nella prima di metà giugno, quando il Tesoro dovrà far fronte a diversi rimborsi in scadenza sui titoli del debito pubblico.
Piano di privatizzazioni
Altro capitolo è quello dell'austerity, cioè delle misure che l'esecutivo portoghese dovrà mettere in atto come contropartita al piano di aiuti. Lisbona dovrà impegnarsi in un massiccio piano di privatizzazioni. Praticamente tutte le attività statali in economia dovranno essere dismesse. Il governo dovrà anche rinunciare a tutte le sue "golden share" (cioè i poteri speciali a protezione delle aziende pubbliche quotate in Borsa). Il ministro dice anche che l'aumento delle tasse riguarderà l'Iva e non le imposte sui redditi. La stampa locale aveva parlato di un taglio delle pensioni oltre i 1.500 euro al mese, della spesa sanitaria e dei sussidi di disoccupazione. Il mercato del lavoro poi dovrà essere liberalizzato.
L'austerity porterà due anni di recessione
Teixeira dos Santos ha quantificato l'effetto dell'austerity sull'economia portoghese in una recessione di due anni. Il Pil subirà una riduzione di «circa il 2% nel 2011 e 2012» e poi inizierà a riprendersi nel 2013. «L'economia portoghese fronteggia sfide considerevoli, il successo del programma richiederà un vero sforzo nazionale» hanno detto il commissario agli affari economici Olli Rehn e il direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn in una dichiarazione congiunta.
Nella nota si spiega dunque come il programma - concordato tra Lisbona da una parte e Commissione Ue, Bce ed Fmi dall'altra - si fondi su tre pilastri: un ambizioso piano di consolidamento del bilancio per ridurre «ad un ritmo realistico» il deficit ed il debito pubblico; misure a sostegno della crescita e del mercato del lavoro, specialmente per i giovani e infine misure per restaurare la stabilità del settore finanziario.
Ue-Fmi: nessuno sconto a Lisbona
Nel corso di una conferenza stampa i rappresentanti di Ue ed Fmi hanno replicato alle voci secondo cui il piano per il Portogallo sarebbe più "morbido" rispetto agli sforzi chiesti a Grecia e Irlanda, soprattutto sul fronte del taglio del deficit. «Nessuno sconto in termini di consolidamento di bilancio - è stato spiegato - visto che gli obiettivi fissati sono in linea con quelli fissati in precedenza nell'ambito della procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta a suo tempo».
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