La decisione della FED di non dare corso ad una nuova manovra di quantitative easing sta mandando in confusione il mercato americano del fixed income. Ieri per la prima volta dal 2009 il titolo governativo a dieci anni è sceso a 3,22% (era 3,25% lunedì) sotto il livello del Bund tedesco di identica scadenza scambiato a 3.31%.

Chi pensava che la dichiarazione della FED fosse servita a fare chiarezza si è dovuto ricredere: i rendimenti dei Treasury continuano a scendere nonostante i mancati acquisti della Banca centrale americana, tanto da convincere gli strategist di Morgan Stanley e di Goldman Sachs a tornare positivi su questa asset class. Una posizione opposta rispetto a quanto dichiarato qualche settimana fa da Bill Gross di PIMCO il grande fondo obbligazionario del mondo: il gestore aveva dichiarato di voler vendere titoli di Stato americani, scommettendo su una progressiva perdita di valore dei Treasury, bene rifugio per eccellenza, perché con la fine della manovra della FED, la domanda di titoli di stato americani avrebbe segnato una inevitabilmente flessione. 

Il calo dei rendimenti dei titoli governativi americani è iniziato dallo scorso 28 aprile dopo i dati trimestrali del PIL che hanno segnalato un incremento dell'1,8% contro il 3,1% del precedente trimestre. In calo anche i prezzi dell'immobiliare residenziale del 3,3% su base annua, un segnale di un mercato ancora in sofferenza.