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Euribor, ai massimi dal 2009

5/4/2011

Il balzo provocato dalle previsioni di un nuovo incremento del costo del denaro da parte della Bce


 

Ancora brutte notizie per chi deve accendere un mutuo.
L'Euribor vola oltre l'1,4% per la prima volta da oltre due anni a questa parte.
Il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali - e che viene preso come riferimento per indicizzare i mutui - è salito oggi all'1,402% dall'1,395% di ieri, segnando il livello più alto dal 23 aprile 2009.
Lo comunica la European Banking Federation.
A spingere il tasso verso l'alto sono le previsioni di un nuovo aumento del costo del denato da parte della Banca centrale europea.
"E' la logica conseguenza dell'aumento del costo del denaro già deciso dalla Bce", afferma il Codacons. "I tassi - denuncia l'associazione dei consumatori - ormai sono costantemente in salita. Nel caso dell'Euribor a 3 mesi si è passati dall' 1,001% del 3 gennaio 2011 all'1,280% del 7 aprile, data in cui la Bce ha aumentato il tasso di riferimento di 0,25 punti, all'1,402% di oggi".
Tradotto in cifre, spiega l'associazione, "significa che le famiglie che avevano contratto un mutuo a tasso variabile stanno pagando in media, rispetto all'inizio dell'anno, 29 euro in più al mese, che su base annua significa 348 euro in più, una vera e propria stangata". Per il Codancons "è di fondamentale importanza che la Bce non alzi più il costo del denaro fino alla fine dell'anno", ma questa ipotesi "è improbabile se i governi europei, a cominciare da quello italiano, non decideranno finalmente di intervenire sul fronte prezzi, per combattere l'inflazione con politiche fiscali", sottolinea l'associazione.
A proposito di mutui, un'indagine condotta da mutui.it, broker on line del settore, rivela oggi che oltre l'11% dei mutui contratti per l'acquisto di una casa è stato acceso da cittadini immigrati. Il mercato riflette in qualche modo la composizione della comunità migrante residente in Italia, nonché la loro concentrazione residenziale geografica. In testa ci sono dunque gli immigrati romeni che rappresentano il 32,48% del totale delle richieste fra i cittadini di origine straniera, seguiti dagli albanesi 5,73%, i moldavi e i marocchini con il 3,63%. Gli stranieri comprano casa soprattutto in Lombardia (25,80%), poi nel Lazio (13,38%), in Emilia Romagna (12,61%) e Veneto (11,15%).
Secondo il rapporto, l'immigrato che compra la sua prima casa in Italia, "richiede, in media, 132mila euro (pari all'80% del valore dell'immobile da acquistare), nel 54% dei casi preferisce il tasso variabile, intende impegnarsi con la banca finanziatrice per 25 anni e, al momento della richiesta del mutuo ha 35 anni".
Se confrontati con i valori medi italiani delle richieste di finanziamento per l'acquisto della prima casa, questi dati evidenziano l'interesse dei cittadini stranieri per immobili di valore inferiore rispetto alla media (165mila contro 200mila euro) e il bisogno di un finanziamento maggiore (mediamente si vuole finanziare solo il 75% del costo totale dell'immobile). Infine, i migranti comprano casa più in periferia e immobili in condizioni peggiori. La decisione di comprare casa, rimarca la ricerca, rappresenta spesso un punto di non ritorno per chi ha ormai deciso di stabilirsi, rinunciando al progetto iniziale di tornare in patria.

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