Secondo la Fed la crescita Usa sta rallentando, cresce l'inflazione. Nota positiva, il rafforzamento del mercato del lavoro
WASHINGTON - "Non so esattamente quanto tempo passerà prima dell'inizio di una stretta monetaria, dipenderà dallo scenario economico". Lo ha detto il presidente della Fed Ben Bernanke, dopo che il Federal Open Market Committee aveva ribadito che i tassi resteranno "a lungo eccezionalmente bassi". Secondo Bernanke il cambio di rotta della Fed dipenderà "dall'inflazione sottostante e dalle stabili aspettative di inflazione. Quando queste condizioni saranno violate o quando ci allontaneremo da queste condizioni, allora sarà il momento di una stretta".
L'annuncio è arrivato in contemporanea con la diffusione delle nuove stime della Banca centrale americana sulla crescita dell'economia statunitense. Stime che la Fed ha rivisto al ribasso, mentre ha alzato quelle sull'inflazione. Al tempo stesso però, la Banca centrale Usa ha stimato un miglioramento del mercato del lavoro. Per quanto riguarda il Pil, la Fed prevede ora, per il 2011, una crescita tra il 3,1 e il 3,3%. A gennaio la stima era invece di un aumento tra il 3,4 e il 3,9%. Per quanto riguarda l'inflazione, l'istituto guidato da Ben Bernanke prevede per quest'anno un valore tra il 2,1 e il 2,8% rispetto alla precedente stima basata su un valore tra l'1,3 e il 1,7%.
Per il 2012, la crescita attesa è tra il 3,5 e il 4,2%, rispetto alla previsione di gennaio basata su un Pil in progresso tra il 3,5 e il 4,4%. L'inflazione attesa invece è tra l'1,2 e il 2%, rispetto alla precedente stima basata su un valore tra 1 e 1,5%. Il tasso di disoccupazione, sempre per il 2012, è stimato tra 7,6 e 7,9%, rispetto alla stima di gennaio basata su un valore tra 7,6 e 8,1%.
Bernanke ha poi chiarito che la formula "manterremo i tassi eccezionalmente bassi per un periodo prolungato", significa che ci vorranno "almeno altri due vertici del Fomc prima di agire, anche se sfortunatamente l'utilizzo di una terminologia così vaga sta a significare che non sappiamo quanto veloce dovrà essere la nostra risposta. Per cui faremo del nostro meglio per comunicare il nostro punto di vista, che dipenderà interamente dall'andamento dell'economia".
E in questo obiettivo di comunicazione rientra proprio il senso della conferenza stampa convocata oggi (evento mai accaduto subito dopo una riunione della Fed), la prima di una serie di quattro annunciate dai vertici della Federal reserve. "Sono un sostenitore del fornire informazioni, siamo diventati molto trasparenti, abbiamo fatto progressi e dobbiamo continuare a seguire questa strada", ha affermato Bernanke.
Il senso del messaggio mandato oggi dal presidente della Federal Reserve è che la ripresa procede a un "ritmo moderato", con il mercato immobiliare "depresso" e un tasso di disoccupazione alto anche se in "graduale miglioramento". Il piano da 600 miliardi di dollari per l'acquisto di titoli di stato, ha assicurato inoltre il numero uno della Fed, andrà avanti e chiuderà come previsto in giugno. Inoltre, ha segnalato ancora Bernanke, l'inflazione ha rialzato la testa: negli ultimi mesi è aumentata, ma il rialzo delle commodity avrà un impatto limitato, anche se il caro-carburanti non è una buona notizia per la ripresa perché riduce il potere d'acquisto dei consumatori. La priorità per l'economia americana, ha concluso il presidente della Fed, è risanare i conti pubblici. Il downgrade delle prospettive da parte dell'agenzia Standard & Poor's "non ci dice nulla di nuovo", ma può essere un incentivo.
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