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10/3/2014
I risultati degli stress test, se negativi, potrebbero portare a una nuova stagione di fusioni tra le grandi popolari. "Sono in attesa dei risultati della Bce" ha detto il numero uno del gruppo UBI Banca Victor Messiah, secondo cui "il 2015 potrebbe essere l'anno giusto" per un eventuale risiko bancario. "Nel caso in cui dopo lo stress test ci fossero banche in difficoltà, molti osservatori di mercato hanno scritto che noi dovremmo fare da aggregatori, visto che la nostra banca è tra le più solide e sarebbe contradditorio se fossi in disaccordo con questo giudizio", ha sottolineato Messiah, aggiungendo che non ci sarà "nessun automatismo" in termini di aggregazioni visto che l'obiettivo di tali fusioni è "creare valore".
"Se potessi scegliere (con chi fondere il Banco Popolare, ndr) allora indicherei Bpm" ha detto il ceo dell'istituto veronese Pier Francesco Saviotti (nella foto), intervistato a margine del quinto congresso della Uilca. "Se non fosse un sogno si potrebbe prendere in considerazione, ma non è possibile - ha aggiunto - visto che Bpm è una banca autonoma e forte: il nuovo a.d. Castagna l'ha messa a posto, non vedo possibilità di questo genere". Saviotti ha escluso ulteriori aumenti di capitale in futuro, esprimendo fiducia sugli esiti degli stress test. "I nostri numeri sono chiari, inequivocabili, poi nessuno sa come la Bce li valuterà" ha concluso il ceo del Banco Popolare.
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