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Italia, deficit in calo

4/27/2011

I dati dell'istituto di statistica dell'Ue indicano nel 2010 un miglioramento dei bilanci pubblici per 21 dei 27 Paesi dell'Unione


 

L'Italia nel 2010 ha fatto registrare un rapporto deficit/pil al 4,6% e un debito al 119% del pil. Lo certifica l'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Ue, che oggi ha pubblicato le rilevazioni sui conti pubblici dei paesi dell'Eurozona. Il rapporto deficit/pil registra un calo rispetto al 2009, quando si trovava al 5,4%. Aumenta invece la percentuale del debito sul pil: nel 2009 infatti era al 116,1%. In lieve calo la spesa pubblica, che nel 2010 si attesta al 50,5% del pil rispetto al 51,8% dell'anno precedente. In leggero ribasso anche le entrate al 46% del pil rispetto al 46,5% del 2009.
Il dato italiano sul deficit è al di sotto della media in Eurozona, scesa dal 6,3% del 2009 al 6% del 2010. Sale invece il debito pubblico, che passa dal 79,3% del 2009 all'85,1% del 2010. Nell'Ue a 27 paesi, invece, nel 2010 il deficit è sceso al 6,4% dal 6,8% del 2009, mentre il debito è aumentato, salendo all'80,0% rispetto al 74,4% dell'anno precedente.
Il deficit record è dell'Irlanda con il 32,4%, seguita dalla Grecia con il 10,5% e dalla Gran Bretagna con il 10,4%, poi Spagna (9,2%), Portogallo (9,1%), Polonia e Slovacchia (entrambe 7,9%), Lettonia (7,7%), Lituania (7,1%), e Francia (7,0%). I deficit minori sono invece stati registrati in Lussemburgo (1,7%), Finlandia (2,5%) e Danimarca (2,7%). L'Estonia è l'unico paese che ha registrato un surplus, pari allo 0,1% del pil, mentre il bilancio della Svezia è stato in equilibrio (0,0%). La Germania ha invece avuto un deficit del 3,3%. Complessivamente, quindi, 21 stati membri su 27 hanno migliorato i loro conti, mentre 6 hanno visto un peggioramento. Il dato della Grecia, tra l'altro, è superiore alle stime del governo di Atene che si attendeva il 9,4%.
Per quanto riguarda il debito, invece, col suo 119% l'Italia è superata solo dalla Grecia, maglia nera con il 142,8%. A seguire vengono Belgio (96,8%), Irlanda (96,2%), Portogallo (93,0%), Germania (83,2%), Francia (81,7%), Ungheria (80,2%), Gran Bretagna (80,0%), Austria (72,3%), Malta (68,0%), Olanda (62,7%), Cipro (60,8%) e Spagna (60,1%). Sono quindi 14 paesi su 27 ad avere un debito superiore al 60% del pil, soglia massima fissata dal Patto di stabilità e crescita. I paesi meno indebitati, secondo i dati di Bruxelles, sono stati invece Estonia (6,6%), Bulgaria (16,2%) e Lussemburgo (18,4%), seguiti da Romania (30,8%), Slovenia (38,0%), Lituania (38,2%), Repubblica Ceca (38,5%) e Svezia (39,8%).

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