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8/28/2014 | Redazione Advisor
Le principali banche di investimento del mondo hanno chiuso il primo semestre del 2014 con un calo dei ricavi del 5% rispetto allo stesso periodo del 2013. In particolare, secondo l'analisi condotta dalla società di ricerca Coalition, Bank of America Merrill Lynch, Barclays, BNP Paribas, Citi, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e UBS hanno complessivamente registrato nei primi sei mesi dell'anno ricavi pari a 82,3 miliardi di dollari, in frenata rispetto agli 86,8 miliardi del primo semestre del 2013.
Il calo è stato determinato soprattutto dall'andamento delle attività di trading in valute, commodities e fixed income che, secondo la ricerca, hanno registrato una perdita del 13% anno su anno. A riguardo Coalition ha sottolineato come molte operazioni in questi mercati siano nate per rispondere alle richieste delle normative sempre più stringenti che vedono le banche costrette a soddisfare requisiti di capitale particolarmente rigidi.
Note positive, invece, sono arrivate dalle operazioni straordinarie di M&A e dagli investimenti sui mercati azionari. In particolare, i ricavi in questo ambito di attività sono cresciute dell'11% con le operazioni di fusioni e acquisizioni che hanno raggiunto alla fine di giugno il livello più alto degli ultimi 7 anni e le operazioni in ambito equity che hanno registrato anno su anno una crescita del 16%.
Ma una delle soluzioni più gettonate per contrastare il crollo dei ricavi sembra essere stato il taglio dei costi, strategia adottata soprattutto da Barclays, Deutsche Bank e UBS.
Da segnalare, infine, le previsioni per l'intero 2014. Secondo Coalition le 10 principali banche di investimento a livello mondiale chiuderanno il 2014 con ricavi pari a 150,7 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto al 2013.
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