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BNP Paribas patteggia una multa da 9 miliardi dollari

7/1/2014 | Massimo Morici

La prima banca francesa ammette di aver violato l'embargo imposto dagli USA a Sudan, Cuba, Iran. La pena supera i 4,8 miliardi di profitti registrati nel 2013


Dopo un braccio di ferro durato alcuni mesi BNP Paribas ha ceduto alle autorità americane e si è detta colpevole di avere violato sanzione imposte dagli USA a paesi come Sudan, Cuba e Iran: pagherà una multa record da 8,97 miliardi di dollari, allontanerà 13 dipendenti inclusi top dirigenti e sarà sospesa per un anno della capacità di effettuare transazioni in dollari per alcune parti del gruppo. Sono questi gli elementi cruciali del patteggiamento annunciato ieri tra le autorità statunitensi e la prima banca francese, che in Italia controlla BNL.
 
La società ha anche detto di avere violato l'International Emergency Economic Powers Act, mentre per le autorità americane, il gruppo ha “agito come banca centrale per conto di Paesi come il Sudan”. Nel dettaglio, la sospensione delle operazioni di clearing riguarda le attività nel settore oil&gas a Roma, Ginevra, Parigi, e Singapore, quelle di Trade finance a Milano e quelle di Londra dedicate a depositi di terze parti non affiliate alla banca. BNP Paribas ha spiegato che lo stop al clearing "non avrà un grande impatto" e che durante il periodo di sospensione di un anno, che inizierà il primo gennaio 2015, farà riferimento a terze parti per le transazioni relative al settore petrolifero. La banca inoltre ha detto di avere un core Tier 1 intorno al 10% e di "restare focalizzata nell'implementare il piano strategico 2014-2016". Per l'istituto di credito, inoltre, “il mercato nord americano continua a restare strategico” e in questa area intende "ampliare le operazioni retail". 
 
Ma quali saranno gli impatti della sanzione sui conti gruppo? La pena pecuniaria (circa 6,6 miliardi di euro) supera i 4,8 miliardi di euro di profitti registrati dalla banca l'anno scorso. Gli oneri straordinari sui conti del secondo trimestre del 2014 saranno pari a 5,8 miliardi di euro. Due sono i capi d'imputazione di cui la banca francese ha ammesso le sue colpe: associazione a delinquere e falsificazione di documenti. Le azioni di BNP hanno perso il 12,5% quest'anno contro il +3% registrato dal mercato azionario francese. 
 
 

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