Secondo Lorenzo Pelliccioli le recenti vicende societarie che coinvolgono i vertici di Generali non fanno che rafforzare la compagnia di Trieste
Pellicioli difende l'autonomia di Generali da Mediobanca. A margine dell'assemblea straordinaria di oggi di Dea Capital, il presidente Lorenzo Pellicioli, consigliere di Generali e Ad di De Agostini, ha commentato le ultime vicende in casa del Leone, dicendo che l'uscita di Cesare Geronzi e l'arrivo del presidente senza deleghe Gabriele Galatei rafforza la compagnia che, secondo le parole di Pellicioli, è "autonoma" da Mediobanca e "deve ancora lavorare per far crescere il valore del titolo".
Da parte sua Dea Capital non intende cedere la quota in Generali (2,43%), è infatti da considerarsi come un investimento finanziario di medio lungo termine che il top manager ha definito "stabile". D'altra parte, dopo le dimissioni di Geronzi del 6 aprile, la compagnia esce rafforzata dal riassetto, ha continuato Pellicioli.
"Noi non abbiamo mai fatto problemi di persone, ma sempre problemi di metodo. Dal 6 aprile abbiamo la governance che abbiamo sempre progettato, proposto e sostenuto". L'obiettivo della compagnia era quello di avere un "capo azienda e un rapporto costruttivo e dialettico tra questo e gli organi delegati, intendendo per questi il comitato esecutivo e il Cda, e che ci fosse un chairman all'inglese".
Pellicioli ha poi sottolineato, a fronte dei dubbi sollevati circa la scarsa autonomia del Leone per via della quota di Mediobanca (primo azionista con il 13,5%), che Generali è autonoma, come autonomi sono lo stesso Pellicioli e gli altri consiglieri indipendenti di Generali indicati nella lista Mediobanca. "Non è che noi rappresentiamo l'azionista che sta dietro di noi, sono un consigliere indipendente di Generali", ha detto.
Per quanto concerne invece le critiche che il vicepresidente, Vincent Bollorè, ha mosso nei confronti del management riguardo ad alcune operazioni portate avanti dallo stesso, secondo Pellicioli gli amministratori della compagnia non devono essere messi sotto esame. "Non c'è nessun esame da passare, c'è una gestione normale", ha detto riferendosi al Ceo, Giovanni Perissinotto.
Sul tema Generali è intervenuto oggi anche Federico Ghizzoni, Ad di Unicredit, il quale ha dichiarato che dal momento in cui la governance è stata chiarita, il management ha più responsabilità e non ha più alibi. La nuova governance, ha dichiarato il numero uno di piazza Cordusio, metterà Generali nelle condizioni di concentrarsi sul business e cercare di raggiungere i risultati reddituali dei grandi competitor europei Allianz e Axa.
Per il posizionamento strategico che ha, Generali, a detta di Ghizzoni, ha potenzialità enormi "e dovrebbero diventare il benchmark europeo in termini di redditività". In merito a una possibile collaborazione sul fronte della bancassurance tra Unicredit e Trieste, ipotizzata dallo stesso Ghizzoni, Pellicioli ha dichiarato che la responsabilità di un'eventuale accordo sarà "del management di Generali, se lo ritiene opportuno".
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