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4/19/2011
«Come gli americani, anche Washington deve iniziare a vivere in base alle proprie possibilità». Lo ha detto il presidente Barack Obama, il giorno dopo la decisione di Standard & Poor's di abbassare l'outlook sul rating di lungo termine degli Usa. Il presidente ha sottolineato che il proprio piano di riduzione del deficit e del debito prevede un taglio delle spese, per «risparmiare in ogni possibile area: non abbiamo denaro da sprecare». Per ridurre il debito «servono responsabilità condivise». La «mia proposta» per ridurre il deficit e il debito prevede «tagli forti» assicurandosi però che «l'America sia in grado di competere nel ventunesimo secolo» aggiunge Obama, mettendo in evidenza che nella lotta al deficit e il debito i «sacrifici» devono essere «condivisi»: «anche i miliardari e i milionari devono sacrificarsi». «La mia proposta prevede investimenti nell'istruzione e nell'energia pulita che, al momento, è l'unico modo per aiutare le famiglie alle prese con i rincari dei prezzi dei carburanti», ha aggiunto Obama.
IL PIANO - «Ridurremo la spesa per la sanità, faremo riforme per migliorarla, per rendere più facile l'acquisto di medicinali generici... Si renderà necessaria una riforma dei metodi di tassazione, in modo da rendere più semplice il sistema delle assicurazioni sanitarie». Secondo Obama il suo piano distribuisce l'onere in maniera più equa rispetto a quello dei repubblicani, che avrebbero eliminato più o meno la stessa quantità di spese attraverso tagli di bilancio e la revisione dei programmi di assistenza sanitaria Medicare e Medicaid.
IL CONGRESSO - «Non sarà facile ma sono ottimista: sono fiducioso nel fatto che repubblicani e democratici troveranno un accordo sul piano di riduzione del deficit e del debito»ha detto il presidente, sottolineando che a Washington ci sono molte lobby forti che «cercano di far ricadere sugli americani il costo della riduzione del deficit ma voi - ha osservato durante un incontro in Virginia - siete ascoltati». Obama ribadisce quindi la propria intenzione a lasciar scadere alla fine del 2012 gli sgravi fiscali per i più abbienti: «Chiederemo sacrifici a tutti».
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