Cresce la preoccupazione della grandi fondazioni di Unicredit sull'eventualità, accreditata sul mercato, che la banca debba ricorrere a un aumento di capitale, finora negato da Federico Ghizzoni. Ieri mattina, secondo quanto risulta a Il Messaggero, si sarebbe tenuta una riunione fra i presidenti dei principali enti che detengono in tutto il 15% col presidente Dieter Rampl. L'incontro sarebbe stato sollecitato da Dino De Poli, numero uno di Cassamarca, con una lettera ai colleghi delle altre fondazioni e al presidente di piazza Cordusio in cui sollecitava una ricongnizione da effettuarsi in tempi brevi. 

Questa urgenza nasceva dalla necessità dei grandi azionisti di far sentire la loro voce prima del comitato governance della banca fissato per il 21 nel quale si discuterà del nuovo piano industriale triennale con vista al 2015 in fase di preparazione da parte del team di Ghizzoni.

La ricognizione svoltasi in un clima cordiale sarebbe servita per passare in rassegna tutti i principali temi sul tavolo in modo che il nuovo piano di Ghizzoni ne possa tener conto. C'è una sensibilità sulla redditività del gruppo. Qualcuno ha messo in evidenza che il progetto Insieme per i clienti andrebbe semplificato perché l'organizzazione è stratificata in troppi livelli gerarchici che rischiano di rallentare i processi decisionali minando quindi lo spirito del riassetto.