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La recessione colpa dei big della finanza

4/15/2011 | redazione

La Commissione d'inchiesta Usa accusa banche d'affari e società di rating.


La Goldman Sachs ha abbindolato i suoi clienti e ingannato il Congresso. Il senatore democratico Carl Levin non usa mezzi termini nel bollare il comportamento della banca più ricca e temuta di Wall Street. Secondo Levin la Goldman vendette ai suoi clienti a prezzi gonfiati montagne di prodotti derivati su cui la banca stessa era pessimista, tanto da averci speculato contro. E più tardi  i suoi dirigenti avrebbero cercato di fuorviare l'inchiesta ufficiale. 

A dispetto di questa accuse così severe la commissione di indagine ha appena pubblicato un rapporto conclusivo di 650 pagine sulla Anatomia del collasso finanziario in cui non si evidenzia alcun reato, né si apre la strada a procedimento giudiziario contro i colpevoli della crisi. Levin e gli altri commissari si limitano a suggerire agli organismi appositi di esaminare a fondo la posizione penale di alcune istituzioni finanziarie e dei loro dirigenti. 

Il rapporto del congresso che è stato diffuso mercoledì sera elenca solo una serie di meccanismi che hanno avuto un peso decisivo nella crisi: oltre alla Goldman Sachs, anche la Deutsche Bank, le agenzie di rating, la Washington Mutual e l'Office of thrift supervision. Il rapporto contiene 19 raccomandazioni per evitare il ripetersi di terremoti del genere: una delle più importanti è sul conflitto di interessi. 

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