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Intesa SP, gli analisti promuovono l'aumento di capitale

4/7/2011

OK degli analisti all'aumento di capitale e al piano industriale della banca


 

Intesa Sanpaolo avanza spedita sul listino milanese all'indomani dell'ok del Cda a un aumento di capitale da 5 miliardi di euro e della presentazione degli obiettivi del nuovo piano industriale. I broker internazionali e non questa mattina hanno espresso giudizi positivi sui numeri contenuti nel business plan, che si sintetizzano in una proiezione di utile netto al 2013 di 4,7 miliardi di euro.
Per Intermonte hanno un fondamento solido. Soprattutto la nuova importante azione sul contenimento dei costi ha portato la sim ad alzare le stime 2013 del 3%, lasciando invariate quelle 2011 e 2012. Anche gli analisti di Equita giudicano positivamente il piano per due motivi: si basa su ipotesi macro ragionevoli, se non prudenziali (Cagr Pil Italia +0,8%, tasso Bce al 2,5% a fine 2013) e ciò migliora la visibilità dei target.
Inoltre nel corso della presentazione è emerso chiaramente, secondo Equita, che ci sono vari "buffer" (cuscinetti) nelle ipotesi a livello aziendale (quote di mercato, costo del finanziamento, costo del credito). "Data la situazione di mercato e lo scetticismo sulle banche è stato decisamente preferibile presentare un business plan prudente, ma credibile, piuttosto che eccessivamente ambizioso", sintetizza Equita.
Appurato che gli obiettivi sono solidi e credibili, non manca chi, come Intermonte e Nomura, osserva che l'aumento di capitale da 5 miliardi di euro sembra piuttosto sbilanciato rispetto alle attuali necessità, soprattutto alla luce del forte piano di pay out annunciato ovvero 5,3 miliardi di euro in dividendi per il 2011/2013 più altri 8,2 miliardi di euro nel biennio 2014/2015.
"Vediamo una disconnessione tra il forte capitale e l'evoluzione del business, con una crescita del RWA del 2,4% al 2013, che avrebbe dovuto essere più aggressiva, a nostro avviso, per giustificare l'entità dell'aumento di capitale", contesta Nomura (rating neutral e target a 2,70 confermati sul titolo). Pertanto, per Intermonte, l'operazione annunciata potrebbe sottintendere anche possibili acquisizioni future. 
Goldmna Sachs, in una nota di oggi in cui conferma il rating neutral sul titolo e il target a 2,70 euro, assume che le nuove azioni dell'aumento di capitale vengano emesse a 2,05 euro ex dividendo. Le implicazioni chiave sarebbero un aumento del numero di azioni del 19%; un aumento del Core T1 al 9,6% (8,6% Basilea3) dall'8,1% del 2010 e al 9,8% (8,4%) nel 2012; una diluizione del 3% sul TBVPS 2011, il che implica un P/TBV di 0,9 volte con un Rote 2012 all'11%; una diluizione del 13% dell'Eps 2012 il che comporta un P/E pro-forma di 7,8 volte nel 2012, sostanzialmente in linea con la media delle banche Ue. 
"La mossa rafforza ulteriormente il bilancio solido di Intesa e il profilo di finanziamento. La valutazione del titolo è poco impegnativa, scontando già l'aumento di capitale", osserva Goldman Sachs. "Crediamo che gli investitori si concentreranno sulle azioni del management di Intesa per accelerare il recupero dei ricavi e della redditività per compensare la diluizione del Roe e sulle ragioni alla base dei tempi e delle dimensioni dell'aumento di capitale".

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