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12/13/2013 | Alessandro Chiatto
Nessun rinvio sull'aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena. Il cda, infatti, ha inserito nell'ordine del giorno dell'assemblea la proposta della Fondazione, bocciandola però nei contenuti. Palazzo Sansedoni chiedeva di posticipare l'operazione di almeno un trimestre per avere così il tempo di normalizzare la propria situazione finanziaria.
Secondo l'istituto, però, le ragioni dell'Ente non sono condivisibili e rimandare sarebbe rischioso: "Esistono condizioni favorevoli per cogliere la prima finestra di mercato, ovvero lanciare l'operazione nel gennaio 2014", spiega la banca nella relazione aggiuntiva.
Le strade possibili sono due: o lo scontro in assemblea o una soluzione in extremis per il debito della Fondazione. Il primo caso può risultare problematico, dato che l'Ente possiede il 33,5% del capitale sociale e può ancora esercitare un ruolo decisivo. Andare alla conta in assemblea potrebbe portare alla bocciatura della delibera e riportare in quota ipotesi alternative all'aumento, come la nazionalizzazione. L'alternativa è una soluzione che permetta a Palazzo Sansedoni di normalizzare la propria situazione finanziaria prima del 27 dicembre. Da tempo circola l'ipotesi di una soluzione che permetta alla Fondazione di cedere gran parte della partecipazione in Mps a uno o più compratori oppure di ristrutturare il debito con le 15 banche creditrici.
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