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11/29/2013 | Marcella Persola
Approvato dalla Commissione Europea il 27 novembre scorso il piano di ristrutturazione di Mps punta su una trasformazione radicale che mira a un "nuovo modo di fare banca". Così evidenzia una nota del gruppo bancario senese che illustra i dettagli del piano.
Nello specifico nel 2017 Mps conterà su 2.200 filiali rispetto alle 2.750 attuali e un organico composto da 23mila dipendenti rispetto ai 31mila attuali, con un fatturato per risorsa in crescita da 165mila a 225mila euro, un cost/income dal 66% al 50% e con il 10% di clienti digitali, contro l’attuale 1%.
Tra gli altri target al 2017: anche l’incremento del margine di interesse (+390 milioni di euro rispetto al dato dei 9 mesi 2013 annualizzato), l’incremento delle commissioni (+767 milioni di euro rispetto al 2012), la riduzione dei costi operativi (-713 milioni di euro rispetto al 2012) ed un miglioramento del costo del credito che si dovrebbe attestare a 90 punti base; il ritorno ad un livello di profittabilità sostenibile (utile netto di circa 900 milioni di euro e RoTE di circa 9% entro il 2017).
Ma una delle direttive fondamentali, fanno sapere dal gruppo, per la trasformazione industriale della banca è basata su un nuovo modello distributivo, con meno filiali ma con punti di vendita orientati alla relazione e flessibili nell'interazione con i clienti e l'evoluzione del modello di intermediazione, puntando all'ampliamento degli accordi distributivi con partner terzi e un ulteriore rafforzamento della "bancassurance" e soluzioni innovative a supporto del mondo corporate.
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