Nuovo mandato del consiglio di amministrazione Eni al management per l'emissione entro il 31 marzo 2012 di nuove obbligazioni fino a un massimo di 3 miliardi di euro.

«Si tratta di una delibera che attribuisce ampia flessibilità di manovra al vertice della società e che ha l'obiettivo di allungare la scadenza dell'indebitamento di gruppo», spiega il cfo del Cane a sei zampe, Alessandro Bernini.

Allo stato, aggiunge il direttore finanziario, «non è stata stabilita alcuna tempistica precisa», piuttosto l'obiettivo è di sfruttare le opportunità che si presenteranno sul mercato.

Anche perché il gruppo petrolifero non ha particolari esigenze di coprire scadenze a breve, la più vicina è complessivamente di 1 miliardo. 
Allo stato Eni ha un debito lordo di 28 miliardi di euro, dei quali circa il 73% è rappresentato da strumenti con termine nel medio lungo periodo.

Il restante 27% è debito a breve rappresentato per lo più da debito bancario e commercial paper americani.

Nel complesso l'esposizione dell'Eni ha ha una duration media di 5,7 anni e quest'ultimo mandato consegnato nelle mani del management dovrebbe contribuire a portare «la scadenza complessiva oltre i sei anni».

In ragione di ciò le prossime emissioni saranno tendenzialmente benchmark con una durata principalmente compresa tra i cinque e i sette anni e, se si presentasse l'opportunità, anche a dieci anni.
Già lo scorso anno il consiglio dell'Eni aveva consegnato nelle mani del vertice la possibilità di ricorre al mercato obbligazionario per 3 miliardi di euro entro fine aprile 2011.

Al momento la delega è stata utilizzata complessivamente per 2 miliardi di euro collocati sulla piazza europea.

A settembre scorso, però, il board ha ricevuto l'ok per sbarcare con un bond sul mercato americano: in quell'occasione ha collocato due emissioni per complessivi 800 milioni di dollari.