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3/31/2011 | redazione
Lo sviluppo della previdenza integrativa risulta ancora insufficiente. Lo ha detto il direttore generale dell'Ania Paolo Garonna nel corso di un'audizione tenuta presso la Commissione Finanze della Camera. Garonna ha sottolineato come al 31 dicembre 2010 il numero degli aderenti alla previdenza complementare è stato di circa 3,5 milioni, in aumento del 5,4% rispetto all'anno precedente, con un'incidenza del 23% sul numero di lavoratori dipendenti e autonomi. A soffrire sono invece le adesioni ai fondi negoziali, diminuite dell'1,4% in un anno, mentre i fondi pensione aperti hanno registrato una crescita del 3,4%, così come i piani pensionistici individuali (+17,2%). Riguardo ai rendimenti, nel 2010 i fondi pensione hanno fatto segnare risultati sostanzialmente positivi, superiori, ha affermato Garonna, al rendimento del Tfr: 3% per quelli negoziali e 4,2% per quelli aperti.
Garonna ha poi ricordato come le assicurazioni siano tra le principali investitori istituzionali, e come sia le attività delle imprese assicurative, dei fondi pensione nonché il Tfr, alla fine del terzo trimestre 2010, rappresentavano "il 17,5% del totale del risparmio finanziario delle famiglie italiane". Inoltre lo scorso settembre l'attivo sviluppato dalle assicurazioni e dai fondi pensione si aggirava sui 574 miliardi, 500 dei quali "derivano dalla copertura delle riserve tecniche delle imprese di assicurazione, ossia impegni nei confronti degli assicurati". Si aprirà invece il prossimo 4 maggio la giornata nazionale della previdenza. Nel comitato organizzatore anche la Federazione delle banche, delle assicurazioni e della finanza, Abi-Ania.
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