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3/30/2011 | redazione
I fondi sovrani potrebbero presto avere una sovranità limitata. Almeno nelle società quotate a Piazza Affari. Approfittando del passaggio in aula alla Camera della legge Comunitaria, il capogruppo del Carroccio in Commissione politiche Ue, Maurizio Fugatti, ha presentato un emendamento che dà Tesoro italiano la possibilità di congelare i diritti di voto dei fondi sovrani nelle società quotate e di fissare dei tetti alle loro partecipazioni.
L'emendamento Fugatti sarebbe visto favorevolmente dal governo, dunque l'unico scoglio da passare è il vaglio di ammissibilità da parte della presidenza della Camera. I tempi per un disco verde, insomma, potrebbero essere brevi, anche se probabilmente la discussione in aula sulla Comunitaria sarà posticipata per dare precedenza alle norme sul processo breve. Il testo dell'emendamento Fugatti prevede che, al fine di tutelare la sicurezza di attività economiche di carattere strategico, con decreto del Presidente del consiglio dei ministri dell'Economia e delle finanze, possono essere stabiliti limiti quantitativi alle quote dei diritti di voto o del capitale detenute in società quotate nei mercati regolamentati da fondi sovrani.
L'emendamento, così come spiega Fugatti a MF, nasce dalla consapevolezza che i fondi sovrani sono investitori importanti, che possono portare stabilità e garanzia nelle società nelle quali entrano, ma che non possono essere trattati alla stregua di altri soci istituzionali perché arrivano da paesi instabili, dove un cambio di regime può rendere difficoltoso stabilire poi chi è il reale azionista. Non solo. In base alle attuali norme bancarie l'autorizzazione della Banca d'Italia scatta solo al superamento della soglia del 10%. Un limite decisamente alto, che non permette di monitorare adeguatamente gli investimenti di soggetti come i fondi sovrani.
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