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3/25/2011 | redazione
Ieri è scattata l'operazione del Nucleo speciale di Polizia Valutaria di Roma, nel merito dell'inchiesta della Procura capitolina sulla società Europeeanne de Gestion Privee, consociata romana della franco-lussemburghese Dharma, commissaria sia in Italia, sia in Francia.
Ieri l'operazione ha portato in cella cinque dei presunti responsabili di un crack che oltre a coinvolgere 800 clienti, avrebbe provocato un buco da circa 170 milioni di euro. A Regina Coeli, su ordine di custodia cautelare del Gip romano Simonetta D'Alessandro, sono finiti Gianfranco Lande, numero uno di Egp Italia, Raffaella Raspi, il fratello Andrea Raspi, Roberto Torregiani e Giampiero Castelli de Villanova, ritenuti dai pm Luca Tescaroli e Francesco Ciardi, elementi chiave di una rete informale che puntava al collocamento di strumenti finanziari.
Gli inquirenti sospettano un classico "Schema Ponzi". La catena degli investimenti andava avanti, secondo alcuni, almeno da 15 anni: ai clienti venivano garantiti ritorni compresi fra il 5 e il 15% sugli investimenti effettuati e per alcuni mesi le promesse erano effettivamente rispettate. Ma dopo alcuni mesi di pagamenti regolari, i clienti non hanno ricevuto più gli interessi e il crack ha inghiottito anche il loro capitale.
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