La fusione tra Lse e la canadese Tmx potrebbe presentare alcune criticità per quanto riguarda i riflessi sull'Italia. E' la valutazione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas.
La fusione tra Lse e la canadese Tmx potrebbe presentare alcune criticità per quanto riguarda i riflessi sull'Italia. E' la valutazione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, espressa ieri nella sua audizione alla commissione finanze della Camera. Una prima criticità riguarda il ruolo degli azionisti italiani che "vedranno la propria partecipazione diluita" e diminuire il numero dei propri rappresentanti nel cda del nuovo gruppo.
La riduzione del peso degli azionisti italiani nell'azionariato del nuovo gruppo "potrebbe ridurre la possibilità - afferma Vegas - che le competenze e le infrastrutture del mercato italiano vengano valorizzate al meglio. Appare d'altro canto d'interesse comune che gli attuali punti di forza dell'industria italiana dei servizi di negoziazione vengano salvaguardati e valorizzati anche nell'evoluzione futura delle strategie imprenditoriali del nuovo gruppo". Nella sua audizione, Vegas ha poi ricordato che il sistema finanziario italiano è "bancocentrico".
In termini numerici nel periodo 2000-2010 il numero delle società quotate domestiche è diminuito, portandosi da 297 a 286, così come la capitalizzazione, passata da 818 a 423 miliardi di euro; nello stesso tempo si è altresì contratto il peso della capitalizzazione sul PIL, dal 69% al 35%.
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