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Bpm, tensioni al vertice

3/23/2011

Alta tensione ai vertici della Banca Popolare di Milano con Il direttore generale Fiorenzo Dalu entrato nel mirino del sindacato dominante (Fabi)


 

Alta tensione ai vertici della Banca Popolare di Milano. Il direttore generale Fiorenzo Dalu è entrato nel mirino del sindacato dominante (Fabi), che tramite il segretario Alessandro Dell'Asta avrebbe chiesto formalmente al presidente Massimo Ponzellini un cambio al vertice dell'istituto, dopo le manovre sindacali interne che hanno visto la parziale scissione della componente ex Fisac-Cgil guidata da Gianfranco Modica a favore della Fiba Cisl. La manovra ha provocato, per il momento, lo spostamento di un bel po' di voti (si parla di 400 unità, ai dati di ieri, che portano lo schieramento Fiba Cisl ad apparigliare la Fisac-Cgil a quota 1.000). Uno scisma che ha però avuto come conseguenza quella di "irritare" la maggioranza del sindacato – decisiva nel pilotare i voti nell'assemblea dei soci – che si starebbe compattando contro la Fiba-Cisl che ha inglobato la componente ex-socialista della Fisac (cui faceva riferimento anche Dalu). Un clima di tensione a cui sta cercando di resistere il presidente di Bpm Massimo Ponzellini, che difende l'operato di Dalu puntando a smorzare i toni della contesa interna. Oggi Ponzellini sarà a Roma per incontrare i vertici nazionali dei sindacati, sia della Fabi sia, con ogni probabilità, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni.

Il clima, tuttavia, resta molto teso e c'è grande agitazione in vista del consiglio di amministrazione che martedì prossimo approverà i conti del 2010 e darà via libera all'accordo di bancassurance con i francesi di Covea (con la cessione dell'81% di Bpm Vita). Il fermento al vertice, stando alla percezione che si respira nei corridoi milanesi di Piazza Meda, ha superato il livello di guardia. Le fonti ufficiali negano ogni imminente ricambio al vertice. Ma internamente c'è grande agitazione e, in una banca in cui i sindacati dominano sulle scelte di governance, si ritiene che una svolta sia assai probabile. In caso di uscita di Dalu, il pincipale candidato al vertice è l'attuale condirettore generale Enzo Chiesa. Un tecnico con esperienza finanziaria, di provenienza Akros, e dunque slegato da ogni appartenenza sindacale. L'agitazione in banca, però, è totale. Nei giorni scorsi, per almeno due volte il presidente Ponzellini ha incontrato l'ex ad di Capitalia Matteo Arpe (attuale presidente e azionista di Banca Profilo) dando adito a mille indiscrezioni tra i corridoi della banca. Pare che Arpe fosse in Bpm solo per definire il finanziamento di alcune operazioni di Profilo. Ma tanto è bastato per alimentare l'idea che in Bpm stesse per maturare una svolta epocale con l'arrivo di un top banker esterno.

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