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Crédit Agricole: aumenta le perdite nel 2012

2/20/2013 | Massimo Morici

Sul risultato pesano le tasse e le svalutazioni in Italia e Grecia per 4,5 miliardi. Cala di 10 milioni l'utile della controllata Cariparma. Ceduta la quota in Intesa Sanpaolo


Il Crédit Agricole ha ceduto l'intera quota posseduta in Intesa Sanpaolo. Secondo quanto emerge dalla relazione del gruppo francese sui conti del 2012, la dismissione è avvenuta nel secondo semestre del 2012, costando una minusvalenza di 445 milioni di euro. La completa uscita del gruppo francese non sposta però in alcun in modo gli equilibri di Intesa: l'Antitrust aveva imposto ai francesi di sterilizzare i diritti di voto su queste partecipazioni e di avviare un piano di dismissione del pacchetto fin sotto la soglia del 2%, per via del patto di sindacato siglato a suo tempo con le Generali sulle rispettive partecipazioni possedute nella banca su cui l'Authority aveva acceso un faro nel 2009.

Quanto ai risultati del 2012, la terza banca francese ha chiuso il 2012 ancora in rosso con una perdita di 6,5 miliardi di euro (nel 2011 la perdita fu di 1,5 miliardi). Sul dato hanno pesato le tasse sulla vendita dell’unità greca (Emporiki ceduta al prezzo simbolico di 1 euro) e svalutazioni per 4,53 miliardi, di cui 852 milioni riguardano l'attività italiana. La perdita nell'ultimo trimestre ammonta a 3,98 miliardi.

Al netto di tutte le poste straordinarie, hanno sottolineato i vertici presieduti da Jean-Marie Sander, i profitti "normalizzati" sarebbero cresciuti del 10% nel quarto trimestre a 548 milioni e avrebbero superato i 3 miliardi nell'intero 2012 Il margine di intermediazione ammonta a 16,3 miliardi di euro  dai 20,8 miliardi di un anno prima (-15,8%), mentre il risultato lordo di gestione si attesta a 4,3 miliardi, in calo del 38,8% dai 7,2 miliardi del 2011. I ricavi nell’ultimi trimestre sono calati del 23% a 3,3 miliardi. Il Core Tier 1 Ratio (Basel 2.5) era al 9,7% a fine dicembre 2012, 110 punti base in più rispetto a un anno prima.

La controllata Cariparma ha realizzato nel 2012 un utile netto preconsuntivo di 186 milioni di euro in Italia. Nel 2011 l'utile della banca emiliana si era attestato a 200 milioni di euro. Gli accantonamenti per far fronte al deteriorarsi della qualità del credito sono saliti del 32%, mentre il piano di esuberi da 720 uscite al 2015 ha comportato un costo di 64 milioni. "In Italia il gruppo Cariparma Credit Agricole sta consolidando le proprie attività, con l'introduzione di una serie di iniziative per accrescere l'efficienza. Una volta terminata questa fase, non subito, si potrà tornare a pensare all'espansione", ha commentato Jean-Paul Chifflet, ceo di Crédit Agricole, aggiungendo che la banca è in grado di reagire velocemente alle opportunità che si dovessero presentare.

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