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3/18/2011
COSA CAMBIA - Cambia volto la giustizia civile da lunedì prossimo. A partire dal 20 marzo, infatti, entra in vigore la riforma approvata un anno fa e per la grande maggioranza delle cause civili non sarà possibile far ricorso al giudice senza aver prima tentato la via della conciliazione di fronte ad uno degli organismi abilitati. Solo se l'accordo non si raggiunge si andrà in tribunale.
La "rivoluzione" interessa, tra le altre, le cause relative a
- diritti reali (ad esempio usufrutto, diritto di abitazione, uso esclusivo)
- divisione
- successioni ereditarie
- patti di famiglia
- affitto di aziende
- contratti assicurativi, bancari e finanziari
NIENTE AVVOCATO - La conciliazione al posto del ricorso al giudice, peraltro, non è una novità: nel campo delle telecomunicazioni, ad esempio, è un obbligo da tempo. Non si può, infatti, ricorrere al giudice per contestare bollette o spese non dovute prima di aver obbligatoriamente tentato la via della conciliazione davanti al Co.re.com. Solo in mancanza di accordo si aprono le porte del tribunale. E così avverrà da ora in poi anche per le liti in tutti i settori previsti dalla legge, anche se resta la possibilità di ricorrere al giudice per richiedere provvedimenti urgenti, come, ad esempio, in caso di danni temuti, per bloccare i lavori che possono, appunto, arrecare un danno ai propri beni. Peraltro per la mediazione non è obbligatorio richiedere l'assistenza di un avvocato, ma ci si potrà eventualmente far assistere anche da un commercialista, e per questo gli avvocati sono sul piede di guerra.
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