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BNP Paribas chiude il 2012 con profitti in crescita

2/14/2013 | Massimo Morici

L'utile nel quarto trimestre però crolla del 33% in seguito a svalutazioni legate alla controllata italiana BNL che ha chiuso lo scorso anno con un risultato in calo del 12,9%


Il gruppo BNP Paribas ha realizzato un utile netto di 6,5 miliardi nel 2012, in progresso dell'8,3% rispetto ai 6 miliardi del 2011, ma sotto le attese degli analisti, per effetto di 345 milioni in svalutazioni a carico del quarto trimestre, di cui quasi 300 milioni relativi alla controllata italiana BNL, che hanno fatto crollare l'utile netto trimestrale del 33% a 514 milioni dai 765 milioni di un anno prima. Il consiglio di amministrazione, si legge in una nota, proporrà il versamento di un dividendo di 1,5 euro per azione.

Nel 2012 i ricavi dalla gestione caratteristica sono calati del 7,8% a 39 miliardi dai 42 miliardi di un anno prima, con un risultato operativo lordo in contrazione del 23% a 12,5 miliardi. E’ però sceso del 42% anche il costo del rischio, che si attesta a 3,9 miliardi di euro. I ricavi delle divisioni operative aumentano invece dello 0,8%, con un incremento dello 0,4% nel retail banking, una crescita del 4,8% in Investment solutions e un calo dell'1,8% nel Cib. Il gruppo ha annunciato che investirà 1,5 miliardi su tre anni che permetterà di risparmiare 2 miliardi l'anno a partire dal 2015. Non sono previste chiusure di attività.

Quanto a BNL, l'utile ante imposte per il quarto trimestre 2012 è calato del 41,9% a 68 milioni di euro euro dai 117 dell’ultimo trimestre del 2011, a causa di un aumento di oltre il 39% del costo del rischio rispetto all'anno precedente mentre il margine di intermediazione sale del 2,8%. L'istituto di credito, a seguito dell'attribuzione di un terzo dei risultati del private banking Italia alla divisione Investment solutions, vede per l'intero 2012 un utile ante imposte a 491 milioni di euro in calo del 12,9% rispetto ai 578 milioni registrati nel 2011. "Crediamo in BNL, crediamo nelle nostre attività italiane", ha detto il direttore generale delegato del gruppo, Philippe Villeroy de Galhau, durante la presentazione dei risultati annuali. L'istituto italiano, ha sottolineato, è stato "molto disciplinato" nella gestione dei propri costi, ma paga l'impatto di un "contesto negativo" e di un "aumento significativo del costo del rischio a causa della recessione che ha conosciuto l'Italia".

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