Cavour ha unificato l'Italia. Puo' Mario Greco, il capo di Generali, far si' che la compagnia assicurativa operi come un'unica realta'?

 

Nell'investor day di oggi il Ceo ha promesso una rivoluzione basata su disciplina, semplicita' e focus. Sulla tempistica: il Leone di Trieste non e' riuscito per troppo tempo a tenere il passo con le concorrenti Allianz, Axa e Zurich. Molte delle proposte avanzate risultano ovvie agli orecchi di un outsider. Tuttavia, malgrado un cambio ai vertici, cio' non e' sufficiente per facilitare il cambiamento delle modalita' operative ormai radicate in Generali.

 

Questo il contenuto della Lex Column pubblicata da Ft.com, nella quale si legge inoltre che tra le priorita' del gruppo di Trieste rientrano il capitale, il debito e la redditivita'.

Un aumento di capitale sarebbe stato un veloce rattoppo del bilancio, ma non avrebbe affrontato il problema delle debolezze operative. Non c'e' ragione di chiedere soldi per aggiustare gli errori passati se questi possono essere riparati prima. Da cio' deriva l'enfasi di Greco sulla disciplina, il miglioramento della performance operativa, il migliore uso dell'attuale capitale e la generazione di ulteriore capitale da utili reinvestiti e cessioni di asset. Gli investitori saranno interpellati per contribuire solo per grosse acquisizioni.

 

Secondo il Financial Times i risparmi da soli non consentiranno di aumentare l'utile operativo a 5 mld euro, valore che Greco intende raggiungere entro il 2015. Di conseguenza maggiore attenzione sara' rivolta' ai servizi di general insurance ad alto margine, che rappresenteranno la meta' dell'utile operativo e non piu' un terzo.

La cessione degli asset e il pieno controllo di Generali-Ppf contribuiranno a sostenere gli utili in Europa centrale e orientale. L'espansione nei mercati in crescita asiatici potra' essere realizzata utilizzando canali diretti riducendo cosi' i costi.